Poco appeal per le Stp

Pubblicato il 13 maggio 2015 Le Società fra professionisti (Stp) sono state al centro del dibattito che si è svolto durante la tavola rotonda organizzata dalla Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti per la prima Giornata nazionale della previdenza, svoltasi a Napoli.

E' emerso che tale tipologia societaria non riesce a decollare: sul territorio nazionale ne sono state istituite meno di 200.

Giuseppe Puttini, consigliere della Cassa di previdenza dei commercialisti, ha evidenziato come vi siano “Luci e ombre per un istituto che offre una opportunità importante di cui approfittare, in un momento storico come questo e in un mercato invaso da società di servizi che forniscono attività similari sotto forma societaria”.

Ad alimentare l'incertezza e quindi la diffidenza verso le Stp è anche la questione fiscale: sussistono, anche dopo aggiustamenti legislativi, dubbi tra la natura commerciale delle società e l’attività professionale svolta e “criticità delle Stp come reddito di impresa”.

Necessita di molti cambiamenti anche il fronte previdenziale: al momento, come ha spiegato il delegato della Cassa di previdenza dei commercialisti, Fausto Bertozzi, “il reddito delle Stp deve essere assoggettato a contributo soggettivo in base alla propria cassa di previdenza. Ed è soggetto al contributo integrativo previsto dai relativi regolamenti”.

Nel corso della giornata è stato messo in luce da Luigi Pagliuca, presidente della Cassa dei ragionieri, come “in tempi di crisi è necessario ipotizzare l’introduzione di ammortizzatori sociali anche per i professionisti”.
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