Potere di controllo e disciplinare nello smart working

Pubblicato il 19 maggio 2017

L’esercizio del potere di controllo del datore di lavoro sulla prestazione resa dal lavoratore agile all’esterno dei locali aziendali va disciplinato nell’accordo relativo alla modalità di lavoro agile nel rispetto di quanto disposto dall’articolo 4 della Legge 20 maggio 1970, n. 300, come da ultimo modificato dal Jobs Act.

Fermo restando il divieto di mera finalità di controllo a distanza del lavoratore attraverso strumentazione di vario genere, da quanto sopra si deduce che sarà possibile controllare a distanza l'attività dei prestatori di lavoro quando questi svolgano la prestazione al di fuori dei locali aziendali, tramite gli strumenti tecnologici assegnati agli stessi, solo qualora sussistano esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale.

L’art. 21 del DDL n. 2233-B prevede che l’accordo in questione individui anche le condotte, connesse all’esecuzione della prestazione lavorativa all’esterno dei locali aziendali, che diano luogo all’applicazione di sanzioni disciplinari.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Carriere separate per giudici e pubblici ministeri: secondo sì della Camera

19/09/2025

Inail: aggiornati i minimali e i massimali di rendita

19/09/2025

Certificatori Tcf: primi elenchi attivi e nuove regole CNDCEC

19/09/2025

Centralinisti telefonici non vedenti: nuove sanzioni per i datori di lavoro

19/09/2025

Salario minimo a tre vie: al via l’esame al Senato

19/09/2025

Incentivo al posticipo della pensione: esenzione fiscale per dipendenti pubblici

19/09/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy