Processo civile. Nuove regole di redazione degli atti: in arrivo

Pubblicato il 07 giugno 2023

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha trasmesso al Consiglio Nazionale Forense uno schema di regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti dimensionali e degli schemi informatici degli atti giudiziari, relativo al settore civile.

Come spiegato dal Guardasigilli nella lettera di trasmissione del testo, datata 24 maggio 2023, è urgente l'approvazione di questo provvedimento che, ai fini dell'attuazione degli impegni assunti con il PNRR, deve acquistare efficacia entro il 30 giugno 2023.

Lo schema, su cui devono essere acquisiti i pareri del Cnf e del Csm, dovrà essere sottoposto anche al Consiglio di Stato.

Criteri di redazione: esposizione chiara e sintetica

Il regolamento, misura attuativa della recente riforma processuale civile, è stato messo a punto con l'intento di favorire la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali.

Tra i criteri di redazione degli atti processuali delle parti private e del Pm, così, si prevede, in primo luogo, che gli argomenti devono essere esposti in modo chiaro e sintetico.

Gli atti di citazione e i ricorsi, in particolare, devono seguire una precisa articolazione da applicare, in quanto compatibile, agli altri atti del processo.

I criteri riguardano l'intestazione, l'esposizione dei fatti e dei motivi di diritto, le conclusioni, l'indicazione dei mezzi di prova, il valore della controversia.

Tra le indicazioni sull'intestazione, ad esempio, oltre all'indicazione dell'ufficio giudiziario, della tipologia dell'atto e delle parti, si precisa che le parole chiave che individuano l'oggetto del giudizio devono essere contenute nel massimo di dieci.

Limiti dimensionali degli atti

Sui limiti dimensionali degli atti,  a seguire, si dispone che, salvo esclusioni e deroghe espressamente indicate, l'esposizione va contenuta nel limite massimo di:

Nel conteggio non si computano gli spazi.

Il regolamento disciplina anche i criteri di redazione dei provvedimenti del giudice e gli schemi informatici collegati agli atti.

CNF e CSM evidenziano l'opportunità di un rinvio del regolamento

Sul provvedimento sono giunte alcune prime indicazioni da parte del Consiglio nazionale Forense e del Consiglio superiore della magistratura.

Secondo quanto si apprende, il Cnf sarebbe intenzionato ad avanzare una richiesta di proroga dell’entrata in vigore del regolamento.

Sulla stessa linea anche un parere della sesta commissione del Csm - sottoposto all'esame del plenum che si terrà il 7 giugno 2023 - in cui si evidenzia come appaia più opportuno posticipare la data di efficacia del provvedimento rispetto a quella di adozione del decreto.

Attesa, infatti, la brevità della tempistica dell’entrata in vigore - si legge nel testo del parere - "l’applicazione delle nuove disposizioni ai processi in corso e a quelli che necessariamente devono essere introdotti, per evitare decadenze, a ridosso di quella data, rischia di creare non poche difficoltà ai professionisti".

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