Milleproroghe. Professionisti, niente bandi gratis da PA

Pubblicato il 21 gennaio 2020

Tra gli emendamenti presentati ieri al Dl milleproroghe si segnala un correttivo in tema di equo compenso dei professionisti.

Equo compenso. Emendamento a Dl milleproroghe

Si tratta dell’emendamento a firma della deputata PD, Chiara Gribaudo, controfirmato dall’ex Guardasigilli, Andrea Orlando, teso ad impedire che la pubblica amministrazione possa fare uso di bandi gratuiti nel conferire incarichi a professionisti.

Il ritocco introdurrebbe un vero e proprio divieto per le PA di prevedere incarichi o affidamenti in cui il compenso pattuito in favore dei professionisti non sia proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione.

Questo, anche tenendo in considerazione i parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi e, segnatamente, i parametri per le professioni regolamentate e per le professioni forensi. Per le professioni non regolamentate, invece, i parametri verrebbero definiti dal ministero dello Sviluppo economico, sentite le associazioni più rappresentative.

Sarebbero nulli, in detto contesto, gli eventuali contratti stipulati in violazione delle regole sull’equo compenso.

Il termine per il deposito degli emendamenti al Ddl di conversione del decreto milleproroghe (Dl 162/2019), si rammenta, scade oggi, 21 gennaio 2020. Attualmente il provvedimento è all’esame delle commissioni riunite Bilancio e Affari costituzionali della Camera.

Da segnalare, tra le ultime proposte di modifica, anche due emendamenti in materia di prescrizione penale a firma Forza Italia, con i quali si vorrebbero sospendere, fino al 30 giugno 2021, gli effetti della recente riforma Bonafede, contenuta nella Legge Spazzacorrotti ed entrata in vigore  il 1° gennaio 2020.

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