Reati tentati nell'area “231”

Pubblicato il 13 marzo 2009

Con sentenza n. 7718 depositata il 20 febbraio 2009, la Corte di cassazione ha spiegato che anche qualora l'impresa è responsabile di semplice tentativo di commissione di un delitto è possibile l'applicazione di misure cautelari, seppur in misura ridotta. Per la Corte, tuttavia, in caso di sequestro preventivo, non possono ritenersi rientrare nel perimetro di applicazione del decreto 231/2001 i crediti dell'impresa vantati nei confronti dell'amministrazione pubblica. In base alla disciplina del decreto 231, spiega la Corte, “l'imputazione a profitto di semplici crediti, anche se liquidi ed esigibili, non può essere condivisa poichè, in effetti, trattasi di utilità non ancora percepite ma solo attese”.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

NIS, al via la seconda fase: misure, obblighi e scadenze ACN

02/05/2025

Licenziamento in malattia legittimo se l’attività extra ostacola la guarigione

02/05/2025

Credito estero: no a decadenza per omessa indicazione in dichiarazione

02/05/2025

UCPI: sciopero e manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza

02/05/2025

Maternità e formazione professionale continua, chiarimenti commercialisti

02/05/2025

Superbonus e CILA-S: decadenza dell’agevolazione per mancata compilazione del quadro F

02/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy