Reati tributari, riforma in vigore. L’omissione del 770 già dal 2015

Pubblicato il 22 ottobre 2015

E' in vigore la riforma i reati tributari, attaverso la revisione del sistema sanzionatorio del Dlgs 158/2015.

Pertanto, entrano in vigore: i nuovi reati di omessa presentazione della dichiarazione del sostituto di imposta e di indebita compensazione di crediti inesistenti; l'inasprimento delle pene per l’omessa presentazione delle dichiarazioni e per la sottrazione o l'occultamento di scritture contabili.

L'omessa presentazione dei 770

In merito all'omessa presentazione della dichiarazione da parte del sostituto, che prevede il carcere da un anno e sei mesi a quattro anni se l’ammontare delle ritenute non versate è superiore a 50mila euro, si evidenzia che la data di riferimento è rappresentata dal 90esimo giorno successivo alla scadenza della dichiarazione.

Quindi, dal momento che quest’anno la presentazione del 770 scadeva il 21 settembre 2015, per le ricadute penali la data cui far riferimento non è quella del 21 settembre ma dal 90esimo giorno successivo, per quest’anno il 20 dicembre 2015. Dunque, il nuovo reato si applicherà anche alle omesse presentazioni del 770/2015.

L'indebita compensazione

Quanto all'indebita compensazione le nuove regole si basano sulla natura del credito indebitamente compensato: reclusione da sei mesi a due anni per chiunque non versa le somme dovute, utilizzando in compensazione crediti non spettanti per un importo annuo superiore a 50mila euro, che diventano un anno e sei mesi fino a sei anni, nell'ipotesi di utilizzo in compensazione di crediti inesistenti.

 

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