Reato di diffamazione. Vignetta alla pari dell’editoriale

Pubblicato il 02 febbraio 2013 La vignetta satirica ha la capacità di suscitare l’attenzione dei lettori e, pertanto, va considerata con “valore quasi pari a un editoriale”.

Per questo motivo la Corte di cassazione, con sentenza n. 5065 del 2013, ha annullato la decisione con cui la Corte d’appello di Roma aveva disposto l’assoluzione dal reato di diffamazione per il vignettista, Tullio Altan Francesco, in conseguenza di una vignetta su “La Repubblica” riguardante Silvio Berlusconi. Nell’illustrazione incriminata era stato fatto un errore in quanto era stata riportata l’indicazione di “Mediaset” al posto di “Fininvest " con riferimento ad una sentenza di Cassazione relativa al processo per le tangenti “videotime”.
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