Rimpatri senza sconti

Pubblicato il 18 settembre 2008
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 35286 del 14 settembre, ha confermato la decisione della Corte di appello di Brescia che aveva dato il via libera alla consegna di un rumeno dopo che, per lo stesso, era stato emesso un mandato d'arresto europeo a seguito di una condanna imparitagli dalle autorità del suo paese. Il rumeno, che si era sposato e stabilito in Italia, dove aveva avuto anche una figlia, si era opposto al rimpatrio, per scontare la pena il più vicino possibile alla famiglia, sollevando una questione di legittimità costituzionale della legge italiana che impedisce il rimpatrio per la donna che sia incinta o abbia figli piccoli in Italia. La Cassazione, esaminata la questione, ha ritenuto come legittima e corretta la sentenza del giudice di merito, spiegando come le guarentigie riconosciute alla donna non siano per nulla irragionevoli stante l'assoluta peculiarità del rapporto madre- figlio in tenera età.
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