Ruffini alla Camera Dematerializzazione e nuovi Indicatori di affidabilità

Pubblicato il 13 settembre 2017

Il neo direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in audizione alla Camera, davanti la Commissione semplificazione presieduta da Bruno Tabacci, ha delineato i prossimi obiettivi dell'Amministrazione finanziaria.

Ruffini si è espresso nell'ottica della semplificazione, annunciando anche l’intenzione di istituire “una sorta di task force in Agenzia che si dedichi a semplificare i linguaggi, le forme con cui ci rapportiamo a milioni di cittadini, e non soltanto agli intermediari fiscali”. Dunque non solo “semplificare, ma, allo stesso tempo, “semplificarsi.

Queste sono le parole chiave del discorso del nuovo Direttore, al fine di “eliminare inutili burocrazie e soprattutto rendere più comprensibile il linguaggio”. Il tutto verso una platea sempre più vasta di interlocutori: l’Uncat (Unione nazionale camere avvocati tributaristi), infatti, ha chiesto di allargare i tavoli di confronto anche agli avvocati.

Dematerializzazione

Un primo obiettivo delineato è quello della dematerializzazione

Le prospettive future degli adempimenti dichiarativi esposte il 12 settembre si muovono in tale direzione: prossimamente, grazie anche all'evoluzione tecnologica, sarà possibile intraprendere un percorso di dematerializzazione dei modelli di dichiarazione.

Il Fisco, infatti, compilerà direttamente le dichiarazioni e applicherà le regole tributarie, mentre i contribuenti saranno parte attiva, colloquiando direttamente tramite il web. Questi ultimi potranno, così, verificare a monte i dati in possesso dell'Amministrazione finanziaria che entreranno nel modello dichiarativo.

Secondo quanto ipotizzato da Ruffini, “una volta completata questa fase di verifica dei dati elementari dovrà essere il Fisco a compilare la dichiarazione, senza necessità che sia il contribuente a dover applicare la regola fiscale e a dover individuare il campo della dichiarazione dove riportare il dato”.

Il progetto è stato esposto nell'ambito di un discorso sulla dichiarazione precompilata, sulla quale il Direttore prende tempo, dicendo che dovrà essere valutata in un arco temporale pluriennale per dar modo all'Agenzia di portare a termine il progetto e ai contribuenti di abituarsi a questo cambiamento culturale.

Servizi online per i contribuenti

E stata ampliata la platea dei servizi online che l'Agenzia ha messo a disposizione dei contribuenti.

Dopo il servizio gratuito di consultazione online della banca dati catastale e ipotecaria, relativamente agli immobili di cui la persona fisica o società risulti titolare, anche per quota, del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento, c'è stata l’introduzione della dichiarazione di successione telematica, che ha consentito una notevole riduzione degli adempimenti degli eredi.

L'introduzione di questi servizi online ha permesso, oltre che una notevole razionalizzazione del lavoro amministrativo, anche un rilevante risparmio di tempo per i contribuenti.

Canali di assistenza

Nel 2016 l'impegno preso dell'Agenzia nei confronti dei contribuenti è stato messo a punto anche attraverso vari canali di assistenza resi disponibili (soprattutto i Centri di assistenza multimediale e gli uffici territoriali), a cui sono pervenute circa 13 milioni di richieste. Molti di questi canali di assistenza hanno riscosso successo grazie alle potenzialità offerte dai social media, come Youtube, Twitter e Messenger di Facebook. Su tali premesse, le Entrate si propongono di sviluppare ulteriori sistemi di assistenza online.

Studi di settore e Indici di affidabilità

Nel corso dell'Audizione alla Camera, Ruffini ha anche ricordato che nei giorni scorsi è ripartito il lavoro dei tecnici sui nuovi Indici sintetici di affidabilità fiscale con cui l’Amministrazione finanziaria manderà in soffitta progressivamente 193 studi di settore per sostituirli con 150 Isa.

Secondo Ruffini, gli Indicatori sintetici di affidabilità consentiranno in breve tempo a circa 4 milioni di partite Iva di avere un riscontro trasparente della correttezza dei propri comportamenti fiscali, attraverso una nuova metodologia statistico-economica che stabilirà il loro grado di affidabilità/compliance su una scala da 1 a 10.

A tutto ciò viene affiancato un riconoscimento per i contribuenti che risulteranno “affidabili”: questi, infatti, avranno accesso ad un regime premiale che li potrebbe mettere al riparo dagli accertamenti basati sulle presunzioni semplici.

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