Sì all’accertamento se il rifiuto di esibizione cela il dolo

Pubblicato il 12 aprile 2014 Legittimo l’accertamento fiscale nei confronti dell’imprenditore che, in sede di ispezione da parte degli uffici del Fisco, si rifiuta di collaborare con gli agenti non esibendo le schede clienti/fornitori, anche se custodite presso il consulente.

Il rifiuto di esibizione della documentazione obbligatoria, nel caso si ravvisi l’intento doloso del contribuente, equivale alla volontà del contribuente di volerla nascondere, ossia di volere impedire che l’accertatore proceda all’ispezione del documento. Presunzione che può essere superata solo nel caso di forza maggiore o caso fortuito (contabilità rubata o smarrita per calamità). Di fatto, dunque, il rifiuto non inficia la validità dell’atto di accertamento induttivo.

A stabilirlo la corte di cassazione con la sentenza n. 8539 dell’11 aprile 2014.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Prestazione Universale Inps: controlli in arrivo

06/05/2025

Deposito Bilanci 2025: guida Unioncamere con scadenze e istruzioni operative

06/05/2025

Oneri detraibili

06/05/2025

Prima casa, più tempo per vendere l'immobile precedente

06/05/2025

Plusvalenze da criptoattività: tassazione sostitutiva per persone fisiche

06/05/2025

Demansionamento: il risarcimento richiede prova del danno, no ad automatismi

06/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy