Saccomanni, la mini-Imu è necessaria e assicura un trattamento equo

Pubblicato il 17 gennaio 2014 Nel corso dell’audizione che si è tenuta in Commissione Finanze della Camera sui contenuti del decreto Imu-Banca d’Italia, che dopo l’approvazione del Senato in data 9 gennaio 2014 attende ora l’ok definito della Camera dei deputati entro il 29 gennaio, è intervenuto il ministro dell’Economia Saccomanni a ribadire che nel discusso passaggio dalla vecchia alla nuova imposizione sulle abitazioni un punto fermo c’è: la scadenza dei versamenti.

Resta, infatti, fissata al 24 gennaio 2014 la data prevista per il pagamento della mini-Imu: il saldo a conguaglio dovuto dai contribuenti residenti nei comuni che hanno alzato l’aliquota di base nel corso dell’anno 2013.

Per Saccomanni si tratta di un esborso minimo, rispetto a quanto i proprietari di prima casa avrebbero dovuto pagare se non ci fosse stata l’abolizione dell’imposta municipale. Il pagamento dell’ultima parte dell’Imu è poi ritenuto necessario per salvaguardare l’equilibrio di bilancio, non essendosi trovati altri strumenti impositivi alternativi.

L’obiettivo è comunque quello di assicurare un trattamento equo dei contribuenti, che non verranno discriminati in base alla tempistica con cui i Comuni sono intervenuti sul tributo.

Sulla questione relativa alla rivalutazione delle quote di Bankitalia, il ministro dell’Economia ritiene il decreto sostanzialmente corretto e ne auspica l’approvazione senza modifiche rilevanti rispetto al testo licenziato dal Senato.
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