Salute critica nell'area di Taranto: Italia condannata

Pubblicato il 25 gennaio 2019

Per la vicenda dell'Ilva di Taranto, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha riconosciuto l'Italia colpevole per le violazioni degli articoli 8 e 13 della Cedu; violazioni, queste, ritenute tali di giustificare, di per sé, il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale subito dai ricorrenti, dei cittadini residenti nella città pugliese.

All'origine della pronuncia vi erano due ricorsi (n. 54414/13 e n. 54264/15) promossi contro la Repubblica italiana.

Inquinamento prolungato causato dall'ILVA

I ricorrenti avevano denunciato di aver subito degli effetti nocivi, alla loro salute e all'ambiente, dalle emissioni provenienti dall'Ilva di Taranto, società specializzata nella produzione di acciaio.

Il prolungato inquinamento derivato dall'Ilva, ossia, aveva pregiudicato il loro diritto alla vita nonché il diritto di poter vivere in un ambiente salubre. Gli stessi avevano dedotto anche la violazione del diritto ad una tutela giurisdizionale effettiva.

In particolare, avevano allegato che l'inquinamento provocato dalle emissioni nocive della centrale di Ilva costituisse una certezza riconosciuta dalle autorità pubbliche ed avevano prodotto, a riprova di ciò, anche alcuni certificati medici attestanti le malattie contratte da loro stessi o dai loro cari.

Responsabilità per mancata adozione di misure a tutela dei cittadini

Orbene, secondo la Corte, le numerose relazioni e studi scientifici depositati attestavano l'esistenza di un nesso causale tra l'attività la società produttrice e la compromissione della situazione ambientale.

In particolare, è stato fatto riferimento allo studio più recente in questa materia, ovvero al rapporto ARPA 2017, nel quale era accertato il citato nesso causale, attestante la permanenza di uno stato di salute critica nell'area, ad "alto rischio ambientale " dove insisteva l'Ilva e dove il tasso di mortalità e ospedalizzazione per determinate condizioni oncologiche, cardiovascolari, respiratorie e digestive era superiore alla media regionale.

Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Assunzioni agevolate: incentivi contributivi fino al 31 dicembre 2025

14/11/2025

Contributi per alloggi ai lavoratori del turismo: regole per le domande

14/11/2025

Fondo nuove competenze 2025: pagamenti e istruttorie. I chiarimenti Inps

14/11/2025

Festività e ex festività: come elaborare la busta paga di novembre

13/11/2025

Sport Bonus: domande entro il 14 novembre 2025

13/11/2025

Riduzione contributiva nel settore edile per il 2025 confermata all’11,50%

13/11/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy