Scambio di informazioni. Fine del segreto bancario con Svizzera, Monaco, Liechtenstein e Vaticano

Pubblicato il 28 agosto 2015

Nel corso del Consiglio dei ministri n. 78, che si è riunito il 27 agosto 2015 sotto la presidenza del Premier Renzi, sono stati approvati i 4 disegni di legge di ratifica ed esecuzione di altrettanti quattro accordi tra il Governo della Repubblica italiano e la Svizzera, il Principato di Monaco, il Principato del Liechtenstein e la Santa Sede sullo scambio di informazioni in materia fiscale. I testi passeranno ora all'esame parlamentare.

Grazie a tali accordi, il Fisco italiano ha ora la possibilità di accertare con maggiore facilità i contribuenti che detengono attività finanziarie non dichiarate in questi tre Stati.

Con riferimento agli Stati indicati, l’Amministrazione fiscale italiana potrà richiedere per iscritto informazioni relative ai residenti in Italia, ma titolari effettivi di conti correnti, posizioni patrimoniali, mandati o diritti di proprietà in questi altri territori. Con riferimento alla voluntary disclosure, le banche svizzere, monegasche e del Liechtenstein dovranno chiedere ai clienti italiani di dimostrare la regolarità fiscale delle somme depositate e degli investimenti detenuti. Con riferimento alla Santa sede, invece, è prevista una sanatoria semplificata per chi detiene ricchezze non dichiarate in Vaticano.

Al fine di disciplinare la cooperazione amministrativa tra le autorità competenti delle due Parti contraenti, cade, dunque, il segreto bancario nei confronti dei contribuenti che hanno attività finanziarie in questi Paesi.

L'Amministrazione finanziaria potrà richiedere informazioni relative ai contribuenti anche per il passato: l'accordo retroagisce fino al 2009 nel caso del Vaticano; vale invece dal periodo d’imposta 2015 nel caso dei due Principati e dal 23 febbraio 2015 nel caso della Svizzera.

Lo scambio automatico di informazioni – bilaterale o multilaterale - necessita però di ulteriori negoziati e accordi politici: il Governo italiano si è impegnato a portare avanti anche altri tavoli di lavoro con i tre Paesi, sempre finalizzati a disciplinare questioni tributarie. Nello specifico, per quanto riguarda il rapporto Italia-Svizzera, è attesa la definizione del nuovo meccanismo impositivo per i transfrontalieri, della tassazione dei residenti di Campione d'Italia e, in seguito, della questione del libero accesso al mercato italiano da parte degli intermediari elvetici.

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