Scissione asimmetrica non abusiva anche con attribuzione di patrimonio netto negativo

Pubblicato il 08 dicembre 2018

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 101 del 6 dicembre 2018, fornisce chiarimenti in merito all’eventuale sussistenza di profili di abuso del diritto in relazione ad un’operazione di scissione asimmetrica con attribuzione di un patrimonio netto contabile negativo alla società beneficiaria.

La società istante ritiene che l’operazione di scissione rappresentata non debba essere considerata fattispecie di “abuso del diritto”, in quanto non rivolta all’ottenimento di vantaggi fiscali indebiti e provvista di sostanza economica.

Il caso particolare osservato dall’Agenzia delle Entrate riguarda una fattispecie di scissione che assume la conformazione di una scissione asimmetrica, che per certi versi è la forma più estrema della scissione non proporzionale, tanto che alcuni dei soci della società scissa non partecipano per nulla alla società beneficiaria, ma trovano compensazione espandendo il peso delle loro quote nella società scissa.

La conclusione cui giunge l’Amministrazione finanziaria è che l’operazione di scissione societaria prospettata non comporta il conseguimento di alcun vantaggio fiscale indebito, non ravvisandosi alcun contrasto con la ratio di disposizioni fiscali o con i principi dell’ordinamento tributario.

Nessuna delle due società coinvolte nell’operazione, infatti, consegue un indebito vantaggio fiscale.

L’operazione di scissione asimmetrica come messa in atto è finalizzata unicamente:

Non rileva, poi, neanche il fatto che è negativo il valore netto contabile della scissa che viene trasferito alla società beneficiaria.

Sottolinea, infatti, l’Agenzia che, secondo quanto stabilito nel Tuir, l’operazione di scissione è un’operazione fiscalmente neutrale e il passaggio del patrimonio della società scissa ad una o più società beneficiarie non determina la fuoriuscita degli elementi trasferiti dal regime ordinario d’impresa.

L’operazione di scissione dovrà, comunque, essere effettuata nel rispetto delle prescrizioni normative contenute nell’articolo 173 del Tuir, nonché, ove compatibili, di quelle contenute nell’articolo 170 e delle ulteriori disposizioni contenute nel Tuir destinate a disciplinare la fiscalità dei soci.

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