Semplificazione fiscale: primo invio dello spesometro senza sanzioni. Ruffini “Addio al 730”

Pubblicato il 13 novembre 2017

La materia spinosa dello spesometro sarà al centro del tavolo che si terrà martedì 14 novembre tra i vertici dell’agenzia delle Entrate e i rappresentanti di categorie produttive, professionisti, Caf e Sogei, sulla semplificazione fiscale.

Spesometro: emendamento al dl fiscale toglie sanzioni per il primo invio

La questione “spesometro”, dopo il caos di settembre ed ottobre con i canali di trasmissione in tilt, rimane al centro dell’attenzione. Specialmente dopo che la commissione Bilancio al Senato ha approvato un emendamento al Dl fiscale, in corso di conversione, eliminando le sanzioni per l’errata trasmissione dello spesometro relativo al primo semestre 2017, a patto che entro il 28 febbraio 2018 siano inviati i dati esatti.

Quindi per l’errata o incompleta trasmissione del primo spesometro, le sanzioni - 2 euro per ogni fattura errata con un massimo di 1.000 euro per ogni trimestre, ridotta alla metà (1 euro con un massimo di 500 euro per trimestre) se la correzione avviene nei primi 15 giorni – si potranno evitare trasmettendo correttamente i dati  entro il 28 febbraio 2018. Tale data è anche il termine entro cui inviare i dati relativi al secondo semestre.

L’emendamento prevede anche:

Ruffini: via il 730 (in 5 anni)

In tema di semplificazione fiscale, sorprende la dichiarazione del direttore dell’agenzia delle Entrate, Ruffini, rilasciata in una intervista ad un quotidiano nazionale: i cittadini non faranno più la dichiarazione dei redditi.

Per Ruffini l’odierna precompilata deve essere considerata solo un passaggio intermedio: "Accumulando sempre più dati ed evitando naturalmente di chiedere quelli che già abbiamo, deve venir meno il concetto stesso di dichiarazione dei redditi. Nel momento in cui il Fisco possiede tutti i dati, ti presenta l'elaborazione di quegli stessi dati e tu da controllato diventi controllore del fisco.”

Ovvio che il passaggio non sarà breve, essendo un’operazione molto complessa. Le Entrate si prendono un periodo di 5 anni per l’entrata a regime del nuovo sistema.

Il direttore delle Entrate, poi, ammette che l'Italia ha "un numero di imposte superiore alla media europea" e che occorre diminuire drasticamente il tempo per pagare le imposte.

Per quanto riguarda la rottamazione delle cartelle esattoriali e la possibilità che possa essere vista come un condono, Ruffini ritiene, come tributarista, che non sia tecnicamente un condono: “credo che dare ai cittadini la possibilità di mettersi in regola senza un salasso di sanzioni e interessi non sia sbagliato".

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