Siciliotti: se non si interviene sulla spesa la pressione fiscale presto aumenterà

Pubblicato il 19 ottobre 2011 Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, in audizione alla commissione Finanze del Senato ha fornito un chiaro quadro delle prospettive del paese se non si interviene prima della riforma fiscale sulla spesa pubblica: si arriverà ad un “aumento della pressione fiscale oltre il 44% già a partire dal 2012”.

La situazione è tale che se non “si pongono in essere altre manovre finanziarie che agiscano sul lato della spesa, recuperando lì i 4+16+20 miliardi già messi a bilancio previsionale, la riforma fiscale che andremo a varare non soltanto non potrà in alcun modo ridurre la pressione fiscale complessiva, ma anzi dovrà implicitamente definire le modalità del suo aumento”.

In merito all’evasione afferma che l'obiettivo dovrebbe essere quello di far emergere il sommerso, non di limitarsi a questionare, contestare e disconoscere ciò che viene dichiarato.

Sul tema caldo della patrimoniale non si dice contrario se davvero finalizzata e contestualmente reimpiegata alla riduzione del prelievo fiscale sui redditi di lavoro e produzione.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Decreto Agricoltura, dal bonus Zes unica allo stop al fotovoltaico

17/05/2024

Inerenza dei costi: da valutare la funzionalità alla produzione del reddito

17/05/2024

CCNL Alimentari cooperative - Flash

17/05/2024

Decreto Superbonus, ok alla fiducia in Senato. Tutte le novità

17/05/2024

Bonus ricerca e sviluppo: online Albo dei certificatori

17/05/2024

Transizione 4.0, istruzioni GSE per la compilazione dei moduli

17/05/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy