Sigle commercialisti spaccate. Gli emendamenti non soddisfano

Pubblicato il 22 settembre 2020

È affidato ad un comunicato stampa congiunto del 18 settembre 2020 il disappunto delle associazioni ANC, SIC, UNAGRACO e UNICO.

Si spiega che il commento del Sottosegretario al Mef, Villarosa, sul contenuto degli emendamenti fiscali al DL Agosto, non è veritiero.

Nella nota Villarosa sostiene che sono state accolte le richieste avanzate dalla categoria dei commercialisti, invece quello che è previsto negli emendamenti rispecchia la proposta del Mef e non la richiesta formulata dalle sigle sin dalla proclamazione dello sciopero.

In calce al comunicato solo 4 delle 9 sigle. A determinare la spaccatura la revoca dello sciopero, evidentemente non condivisa da tutte le associazioni.

Moratoria per tutti i contribuenti, non solo per quelli con calo del fatturato del 33%

Al tavolo di confronto con il Mef del 10 settembre 2020 era stato chiesto di eliminare la discriminante del calo di fatturato del 33% in riconoscimento delle oggettive difficoltà operative incontrate dalla categoria nel periodo dell’emergenza, e di prevedere, al limite, l’innalzamento della maggiorazione proposta dal Governo dallo 0,8 all’1%, così come già proposto in audizione da parte del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, considerata anche la volontà dello stesso Governo di spostare il termine della moratoria dal 30/09 (proposta dei commercialisti) al 30/10.

“Tutti gli esponenti del Governo presenti all’incontro - si legge nel comunicato - si erano dichiarati disponibili alla valutazione della nostra richiesta in particolare procedendo con una valutazione d’impatto in termini di costo dell’operazione, cosa che evidentemente non è avvenuta o comunque non è stata comunicata alle parti interessate.

I Presidenti di ANC, SIC, UNAGRACO e UNICO sostengono che sarebbe fuorviante far arrivare ai colleghi e all’opinione pubblica il messaggio che, con particolare riferimento a questo specifico punto, la richiesta è stata accolta e che si sia pertanto soddisfatti”.

L’auspicio, a questo punto, è che in sede di esame parlamentare il Legislatore tenga conto delle istanze formulate dai commercialisti e delle difficoltà che tutti i contribuenti stanno vivendo in questo momento, approvando un testo diverso e più giusto, che accolga la richiesta delle categorie.

ADC, AIDC e UNGDCEC: il Manifesto del fisco

Definire il “Manifesto” del nuovo Fisco è l'intento delle tre sigle che si sono staccate dal coordinamento, in polemica con chi ha revocato lo sciopero.

L'ambizioso progetto prevede la partecipazione della base, con l'auspicio, spiega Maria Pia Nucera, presidente ADC, che "soprattutto l’ANC voglia condividere con noi questo percorso, apportando il suo grande contributo di idee”

I temi sul tavolo vanno dalle scadenze al diritto tributario al Codice della crisi d’impresa, toccando finanza pubblica, Terzo settore e diritto del lavoro.

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