Sindaci e amministratori bocciano le tasse di scopo

Pubblicato il 14 settembre 2006

I trasferimenti statali nella Finanziaria restano al centro dell’attenzione degli amministratori comunali, che si dicono ben favorevoli ad un'autonomia impositiva dei Comuni, ma non nel senso che ciò possa permettere di scaricare sulla fiscalità locale il peso del risanamento complessivo dei conti pubblici. Anche dopo l’annuncio di un possibile sblocco dell’addizionale Irpef dei Comuni (elevabile sopra il tetto dello 0,5%) e dell’eventualità di tasse di scopo, trasferimento del Catasto e ritorno ai saldi di bilancio sembra ancora possibile un trasferimento di 1,5 – 2,0 miliardi a favore degli enti locali.

Nello stesso tempo, continua a farsi sentire l’allarme lanciato dai piccoli Comuni schiacciati sempre più spesso da vincoli finanziari uguali a quelli pensati per i municipi più grandi. Domani, le commissioni congiunte Ambiente di Camera e Senato si riuniranno per approvare un iter accelerato al Dl Realacci di rilancio degli enti minori. Entro fine anno, invece, è atteso il via libera della Camera per un progetto di legge che tocca tutti i punti critici nella vita dei piccoli enti.

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