Contributi a fondo perduto per partecipazione a fiere e mercati

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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato il decreto del 26 giugno 2025 che mette in campo contributi a fondo perduto per sostenere le PMI nella partecipazione alle fiere, rafforzare l’attività degli organizzatori fieristici e finanziare interventi di riqualificazione dei mercati rionali.

Un provvedimento che punta a rafforzare la presenza del made in Italy nei settori strategici e a valorizzare i mercati come spazi economici, culturali e turistici.

Inoltre, con Decreto direttoriale dell’11 agosto 2025 vengono stabiliti i termini e le modalità operative per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni destinate al sostegno del settore fieristico.

Il decreto del 26 giugno 2025 articola le risorse e le modalità operative in tre aree:

  1. sostegno alle PMI per la partecipazione alle fiere (Capo II),
  2. sostegno agli organizzatori fieristici (Capo III),
  3. interventi per i mercati rionali (Capo IV).

Sostegno alle PMI per la partecipazione alle fiere

Il decreto Mimit del 26 giugno 2025 prevede un pacchetto di misure specifiche per aiutare le piccole e medie imprese (PMI) a rafforzare la loro presenza nelle manifestazioni fieristiche nazionali e internazionali.

Per questa linea di intervento sono stati stanziati 7,88 milioni di euro (annualità 2024), al netto delle spese di gestione.

Beneficiari

Possono accedere al contributo le PMI che:

  • risultano attive e regolarmente iscritte al Registro delle imprese;
  • hanno sede legale o operativa in Italia;
  • dispongono di almeno due bilanci approvati (oppure due dichiarazioni dei redditi per ditte individuali e società di persone);
  • partecipano per la prima volta (o non da almeno 3 anni) alla fiera per cui richiedono il contributo.

Sono escluse le imprese in liquidazione, sottoposte a procedure concorsuali, o con cause ostative derivanti da condanne, interdizioni o normativa antimafia.

Spese ammissibili

Le PMI possono chiedere il rimborso del 50% delle spese sostenute per:

  • affitto e allestimento dello stand;
  • progettazione, trasporto, facchinaggio e pulizia degli spazi espositivi;
  • noleggio attrezzature e impianti;
  • hostess, steward e interpreti;
  • servizi di catering e accoglienza;
  • attività di promozione e comunicazione (brochure, cataloghi, video, materiali multimediali).

L’IVA è ammissibile solo se non recuperabile.

Fiere ammissibili

Sono considerate valide le manifestazioni inserite nel calendario fieristico approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per il 2025, nei settori con costi di partecipazione più elevati:

  • arredamento e design,
  • automotive,
  • costruzioni e ceramica,
  • energia,
  • impiantistica e sport,
  • industria e meccanica (comprese macchine agricole),
  • ospitalità e ristorazione,
  • ambiente,
  • trasporti e logistica.

Come funziona il contributo

Il sostegno alle PMI si traduce in un vero e proprio buono a fondo perduto che copre fino al 50% delle spese ammissibili, alleggerendo così il peso dei costi che spesso rappresentano una barriera all’ingresso per molte aziende.

Che si tratti dell’affitto dello stand, del suo allestimento, della produzione di materiali promozionali o del trasporto dei campionari, metà della spesa può essere sostenuta grazie a questa misura.

C’è però un limite massimo: ogni impresa può ricevere fino a 10.000 euro complessivi.

Il tutto rientra nel regime europeo de minimis, che assicura la compatibilità degli aiuti con le norme UE e che tiene conto di eventuali altri contributi ricevuti dall’impresa.

Criteri di valutazione

Le domande saranno ordinate in graduatoria in base a indicatori economico-finanziari (copertura immobilizzazioni, oneri finanziari, indipendenza finanziaria, incidenza gestione caratteristica).

Punteggi aggiuntivi sono previsti per le imprese che possiedono:

  • certificazione di parità di genere (+5 punti);
  • rating di legalità (+5 punti).

Modalità e termini per la presentazione delle istanze

Il decreto direttoriale dell’11 agosto 2025 stabilisce in concreto i termini e le modalità con cui le piccole e medie imprese (PMI) possono presentare domanda per ottenere il contributo destinato a favorire la loro presenza nelle fiere nazionali e internazionali.

Le imprese interessate ad accedere al contributo devono presentare domanda esclusivamente per via telematica, attraverso la procedura informatica resa disponibile sul sito istituzionale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), nella sezione dedicata alla misura. Non sono ammesse richieste inviate in forma cartacea o con modalità diverse da quelle indicate.

Ogni PMI può presentare una sola istanza, che può però riguardare la partecipazione a una o più manifestazioni fieristiche ammissibili. Questo serve a garantire un accesso equo alle risorse e a semplificare la gestione delle pratiche.

L’istanza deve essere compilata dal legale rappresentante dell’impresa (così come risultante dal Registro delle imprese) oppure da un soggetto appositamente delegato, munito di procura. La presentazione comporta l’inserimento di:

  • i dati anagrafici e identificativi dell’impresa;
  • l’importo del buono richiesto;
  • un indirizzo di PEC per tutte le comunicazioni ufficiali;
  • una dichiarazione sostitutiva di atto notorio con i dati economico-finanziari relativi agli ultimi due esercizi, controfirmata da revisore o professionista abilitato;
  • la dichiarazione che attesti il mancato accesso alla stessa fiera nelle edizioni precedenti (almeno 3 anni), come richiesto dal decreto.

Inoltre, bisognerà dichiarare di aver sostenuto o di dover sostenere spese legate alla partecipazione a una o più manifestazioni fieristiche che si svolgono a partire dall’8 agosto 2025, data di pubblicazione del decreto ministeriale.

Il Ministero, con il supporto di Invitalia in qualità di soggetto gestore, assegna a ciascuna istanza un Codice Unico di Progetto (CUP), che deve essere riportato su tutti i giustificativi di spesa e nelle fatture legate al progetto.

  • Lo sportello telematico aprirà alle ore 12:00 del 7 ottobre 2025.
  • Ci sarà tempo fino alle ore 12:00 del 28 ottobre 2025 per completare e inviare la domanda.

Termini per la richiesta di rimborso

Le istanze di rimborso delle spese effettivamente sostenute possono essere presentate dal giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento di assegnazione del buono.

Scadenza ultima: entro le ore 12:00 del 30 marzo 2026.

Sostegno agli organizzatori di manifestazioni fieristiche

Accanto al supporto diretto alle imprese, il decreto dedica una parte importante anche agli organizzatori di fiere, riconoscendo il loro ruolo centrale nella promozione del made in Italy e nella capacità di attrarre operatori e visitatori internazionali.

Per questa misura sono stati stanziati 1,97 milioni di euro (annualità 2024), al netto delle spese di gestione.

Chi può partecipare

I beneficiari sono gli organizzatori di manifestazioni fieristiche nazionali, purché in possesso di alcuni requisiti fondamentali:

  • essere attivi e iscritti al Registro delle imprese;
  • avere sede legale o operativa in Italia;
  • disporre di almeno due bilanci approvati;
  • non trovarsi in liquidazione o in procedure concorsuali;
  • aver restituito eventuali somme oggetto di revoca in precedenti bandi del Ministero.

NOTA BENE: Gli organizzatori devono presentare progetti in forma congiunta: almeno due soggetti devono infatti aderire a un accordo di collaborazione, individuando un capofila che farà da referente nei rapporti con il Ministero.

Progetti ammissibili

I progetti devono essere orientati alla realizzazione in Italia di manifestazioni o eventi fieristici di rilevanza internazionale, anche in formato ibrido o interamente digitale.

In particolare devono:

  • contribuire a valorizzare le filiere produttive o l’intero sistema produttivo nazionale;
  • prevedere un costo complessivo non inferiore a 200.000 euro (IVA esclusa);
  • concludersi entro 12 mesi dalla concessione del contributo (con possibilità di proroga di massimo 6 mesi in casi motivati).

È richiesta una collaborazione effettiva e stabile fra i partner, con chiara ripartizione di ruoli, costi e responsabilità.

Spese finanziabili

Tra i costi ammissibili rientrano:

  • studi di fattibilità e consulenze preliminari;
  • personale interno impiegato nel progetto (fino al 10% del budget totale);
  • spese di coordinamento (forfettarie fino al 15%);
  • costi organizzativi (affitto spazi, allestimenti, hostess, interpreti, trasporti, consulenze specifiche);
  • sviluppo e aggiornamento di siti web, app e sistemi digitali per gestire eventi fisici, online o ibridi;
  • strategie di comunicazione e marketing, comprese campagne digitali e materiali promozionali (entro 20.000 €).

Contributo concesso

Gli organizzatori possono ottenere un contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili, con il vincolo di coprire la parte restante con risorse proprie o finanziamenti privi di aiuti pubblici.

L’importo finale viene comunque definito a conclusione del progetto, in base alle spese effettivamente rendicontate.

Valutazione dei progetti

Le domande saranno esaminate attraverso una graduatoria basata su:

  1. attrattività internazionale degli eventi già organizzati (numero visitatori);
  2. numero di dipendenti impiegati dagli organizzatori;
  3. percentuale di contributo richiesto (saranno premiati i progetti che chiedono una quota minore di agevolazione).

In fase istruttoria, ulteriori punteggi saranno attribuiti sulla base di:

  • capacità tecnico-organizzativa del personale;
  • qualità delle collaborazioni instaurate;
  • impatto atteso sul sistema produttivo nazionale;
  • sostenibilità economica e coerenza del budget.

Come presentare la domanda

Gli organizzatori che vogliono accedere alle agevolazioni devono presentare la propria richiesta esclusivamente online, attraverso la piattaforma del Ministero delle Imprese e del Made in Italy o di Invitalia. Anche in questo caso non sono previste alternative: niente carta, niente email, solo procedura telematica.

Ogni organizzatore può partecipare a una sola domanda e deve farlo insieme ad almeno un altro soggetto, perché i progetti devono essere presentati in forma congiunta. È necessario quindi individuare un capofila, che sarà il referente unico nei rapporti con il Ministero e che compilerà e invierà l’istanza.

All’interno della domanda vanno inserite diverse informazioni chiave:

  • i dati anagrafici degli organizzatori e l’indicazione del capofila;
  • il numero complessivo di visitatori registrati alle fiere organizzate nell’anno precedente (2024);
  • il numero dei dipendenti in forza al 31 dicembre 2024;
  • il piano delle spese previste, con evidenza della quota a carico di ciascun partner;
  • la durata del progetto (massimo 12 mesi, salvo proroghe eccezionali);
  • l’importo di contributo richiesto;
  • un indirizzo PEC per tutte le comunicazioni ufficiali.
Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12:00 del 9 ottobre 2025.
Ci sarà tempo fino alle ore 12:00 del 30 ottobre 2025.

Dopo la chiusura dello sportello, il Soggetto gestore valuterà le istanze e attribuirà i punteggi previsti, stilando la graduatoria utile per l’accesso alle agevolazioni.

Interventi in favore dei mercati rionali

Il decreto dedica una parte importante anche ai mercati rionali, riconoscendoli non solo come luoghi di commercio, ma come spazi di socialità, cultura e attrazione turistica.

Per questa misura sono stati messi a disposizione 10 milioni di euro, riferiti all’annualità 2023, che vengono distribuiti tra le Regioni sulla base di criteri già stabiliti a livello nazionale. Ogni Regione, per ottenere la propria quota, deve presentare una richiesta formale al Ministero entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto.

Le risorse serviranno a finanziare progetti di riqualificazione e ammodernamento dei mercati, con particolare attenzione a interventi che migliorino la sostenibilità e l’efficienza energetica. Ma non solo: si punta anche ad ampliarne le funzioni e a valorizzarne il ruolo culturale, premiando soprattutto quei mercati che hanno una forte vocazione turistica e che contribuiscono a raccontare l’identità del territorio.

La gestione concreta degli interventi è affidata alle singole Regioni (o a soggetti da loro incaricati), che sceglieranno le modalità più adatte per sostenere i mercati locali, sempre nel rispetto delle regole sugli appalti pubblici e sugli aiuti di Stato

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