Sinteticità atti Processo più efficiente

Pubblicato il 02 dicembre 2016

La sinteticità e snellezza degli atti processuali può favorire processi più equi ed in tempi più ragionevoli.

Gruppo di lavoro su sinteticità atti processuali Proposte conclusive

E’ quanto dichiarato dal Ministro della giustizia Andrea Orlando, illustrando, il primo dicembre 2016, le proposte conclusive del gruppo di lavoro sulla sinteticità degli atti processuali, istituito dal medesimo Guardasigilli lo scorso 9 febbraio 2016, coordinato dal Capo del Dipartimento per gli Affari di giustizia Antonio Mura e composto da studiosi ed operatori del diritto anche esterni all'amministrazione (avvocati, magistrati e professori universitari).

Nel nostro sistema – premette Orlando – c’è una particolare tendenza alla prolissità degli atti e delle sentenze, con ricadute negative sull'organizzazione del processo, nonché sull'informatizzazione dello stesso.

Chiarezza e sinteticità atti Principi generali nei codici

Per questo, chiarezza e sinteticità degli atti processuali solo elementi talmente importanti che si sta pensando di inserirli nel codice civile e penale come principi generali, di farne oggetto di formazione universitaria e di valutazione della professionalità delle toghe.

Le modifiche da attuare ai codici con interventi legislativi, potrebbero ad esempio delineare lo spazio in cui contenere atti e memorie, pur sempre nel rispetto del diritto di difesa. Ma la sinteticità si impone anche nelle discussioni orali, ove potrebbero essere dati al Presidente dei collegi giudicanti, maggiori poteri nella conduzione delle udienze, ad esempio indicando alle parti quali siano i punti da approfondire.

Così enunciando, il Ministro ha fatto proprie una serie di proposte normative, regolamentari ed organizzative riportate dal suddetto gruppo di lavoro, che possono essere il presupposto per un intervento normativo; sempre se vi saranno le condizioni, in quanto pesa l’incertezza – dichiara – del quadro politico, legata all’esito del prossimo referendum costituzionale. Per quanto riguarda invece gli interventi organizzativi che rientrano nelle sue competenze, il Guardasigilli annuncia l’intenzione di procedere al più presto con un Decreto ministeriale.

Raccolta protocolli e prassi virtuose

Tra le varie proposte, c’è anche quella di creare una raccolta di protocolli e prassi virtuose in materia di redazione degli atti processuali (e magari di crearne un’apposita banca dati) che siano condivise tra l’Avvocatura, la Cassazione e gli uffici giudiziari di merito e che, anche se non vincolanti, abbiano comunque un forte valore persuasivo.

Nuova disciplina Adr in arrivo  

Sempre in ambito processuale, è in elaborazione la nuova disciplina delle Adr (Alternative dispute risolution), che punta a rafforzare la presenza delle parti in mediazione, nonché ad ampliare i casi di obbligatorietà della stessa (ad esempio, anche in relazione al franchising, al leasing non immobiliare e alla subfornitura), altresì confermando la competenza non esclusiva delle Camere di Commercio.

Sono queste le anticipazioni che pervengono dal Presidente della Commissione ministeriale incaricata di proporre una razionalizzazione dei sistemi di Adr, Guido Alpa. Commissione che, essendo ormai giunta alle sue ultime riunioni, comincia a trarre la sintesi di quanto emerso nei vari incontri.

 

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