Società tra avvocati, professionisti i due terzi dei soci

Pubblicato il 10 settembre 2015

Prosegue presso le Commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera l'esame, in sede referente, del disegno di legge in materia di concorrenza e mercato.

Nella seduta del 9 settembre 2015, in particolare, è stato approvato un emendamento presentato dai relatori che prevede, in materia di società tra avvocati, che i soci, per almeno due terzi del capitale sociale e dei diritti di voto, siano professionisti.

In assenza di questa condizione verrebbe, quindi, a determinarsi lo scioglimento della società con la conseguenza che il consiglio dell’ordine presso il quale è la medesima è iscritta dovrà procedere alla relativa cancellazione dall’albo, “salvo che la società non abbia provveduto a ristabilire la prevalenza dei soci professionisti nel termine perentorio di sei mesi”.

I componenti dell’organo di gestione – viene altresì previsto nel medesimo emendamento -  non possano essere estranei alla compagine.

Si segnala che dopo la conclusione dell’esame del provvedimento davanti alle commissioni riunite, prevista per il 10 settembre, l’articolato sarà vagliato dall’aula della Camera a partire dal 21 settembre.

Incontro Cnf-Mise

Il disegno di legge sulla concorrenza è stato uno dei temi di un incontro che si è tenuto, il 9 settembre, tra il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, e il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi.

In tale occasione, è stato concordato di collaborare insieme per lo studio di soluzioni riguardanti l’avvocatura. Il Cnf, in particolare, ha assicurato il proprio contributo istituzionale.

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