Srl unipersonale e D.Lgs. 231: nomina difensore senza conflitto d’interessi

Pubblicato il 20 marzo 2025

Responsabilità delle società unipersonali ai sensi del D.Lgs. 231/2001  

Le società unipersonali a responsabilità limitata rientrano nell’ambito di applicazione del D.Lgs. n. 231/2001 sulla responsabilità da reato degli enti. A differenza delle imprese individuali, infatti, esse costituiscono soggetti giuridici autonomi, dotati di un proprio patrimonio e distinti formalmente dall’unico socio.

Nelle Srl unipersonali, la commistione tra il legale rappresentante e la società non può essere considerata un elemento sufficiente per escludere l’esistenza di un conflitto di interessi.

La pronuncia della Corte di Cassazione: sentenza n. 10930/2025

Con la sentenza n. 10930 del 19 marzo 2025, la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione si è espressa su una richiesta di riesame presentata nell’interesse di una Srl unipersonale coinvolta in un’indagine per reati tributari.

L'istanza, presentata dal difensore di fiducia nominato dal legale rappresentante, riguardava un provvedimento di sequestro emesso nei confronti del legale rappresentante e applicato direttamente anche alla società.

Il Tribunale aveva dichiarato inammissibile la richiesta, evidenziando che il rappresentante legale, essendo imputato del reato presupposto alla responsabilità amministrativa dell’ente, non poteva nominare il difensore di fiducia della società, trovandosi in una posizione di evidente conflitto d’interessi.

La società aveva quindi proposto ricorso per cassazione, lamentando, tra i motivi, un'erronea applicazione degli artt. 30 e 40 del Decreto legislativo n. 231/2001 nonché degli artt. 322 e 324 del Codice di procedura penale.

Secondo la difesa della Srl, in particolare, il ristretto termine di legge per l'impugnazione non aveva consentito la nomina del difensore ad opera di un legale rappresentante diverso dall'indagato.

Si doveva inoltre considerare la situazione della società unipersonale, nella quale l'unico socio è anche amministratore, come nel caso in esame.

Andava ossia esclusa la sussistenza di un conflitto di interessi, essendovi uno stesso soggetto che, seppure in vesti diverse, amministrava e partecipava totalmente alla società amministrata, come se si trattasse di una ditta individuale.

La Corte di cassazione ha respinto tutti i rilievi sollevati dalla società e dichiarato il ricorso inammissibile.

Decreto 231 e divieto di rappresentanza

Il legale rappresentante imputato non può nominare il difensore dell'ente

In primo luogo, la Suprema corte ha ricordato che, nel contesto della responsabilità da reato degli enti, il rappresentante legale che sia indagato o imputato del reato presupposto non può nominare il difensore dell’ente, in virtù del divieto assoluto di rappresentanza sancito dall’articolo 39 del D.Lgs. 231/2001.

Di conseguenza, la richiesta di riesame di un decreto di sequestro preventivo, presentata dal difensore dell’ente nominato da un rappresentante coinvolto nel reato, è da ritenere inammissibile per difetto di legittimazione, rilevabile d’ufficio.

Tali principi - confermati anche dalle Sezioni Unite nella sentenza n. 33041/2015 - si applicavano pienamente al caso in esame, in cui la richiesta di riesame era stata presentata dal difensore dell'ente, nominato dal rappresentante sotto indagine per il reato presupposto da cui derivava la responsabilità amministrativa dell’ente stesso.

L’inapplicabilità del principio invocato dalla difesa

Del resto, non poteva essere applicato, nella specie, il principio invocato dalla difesa, secondo cui, in materia di responsabilità da reato degli enti, sarebbe ammissibile la richiesta di riesame contro il decreto di sequestro preventivo presentata, ai sensi dell’articolo 324 del Codice di Procedura Penale, dal difensore di fiducia nominato dal rappresentante dell’ente, in conformità all’articolo 96 c.p.p., e in assenza di un previo atto formale di costituzione ai sensi dell’articolo 39 del D.Lgs. n. 231/2001.

Tale possibilità, infatti, è subordinata alla condizione che, prima o contestualmente all’esecuzione del sequestro, non sia stata comunicata l’informazione di garanzia prevista dall’articolo 57 dello stesso Decreto legislativo.

E nella specie, il ricorso non aveva fornito una compiuta argomentazione sulla mancata comunicazione dell'informazione di garanzia all’ente, rendendo il riferimento al principio invocato puramente ipotetico.

Inoltre, in base alla motivazione della citata sentenza n. 33041/2015, il principio invocato non consente in ogni caso la nomina del difensore di fiducia né la successiva presentazione della richiesta di riesame nell’interesse dell’ente, qualora il legale rappresentante sia imputato del reato presupposto da cui deriva la responsabilità amministrativa della società.

Questa circostanza costituisce un elemento preclusivo inderogabile, in quanto la ratio della disciplina mira a evitare che l’impugnazione possa essere strumentalmente utilizzata dal rappresentante legale per risolvere a proprio vantaggio il conflitto di interessi con l’ente.

Nessun trattamento preferenziale per le Srl unipersonali

Sono stati ritenuti inammissibili, a seguire, anche le argomentazioni difensive che invocavano una diversa disciplina per le società unipersonali.

Sul punto, la Cassazione ha ribadito il principio di diritto secondo cui:

"in tema di responsabilità da reato degli enti, le società unipersonali a responsabilità limitata rientrano tra gli enti assoggettati alla disciplina dettata dal D. Lgs. 9 giugno 2001, n. 231, essendo, a differenza delle imprese individuali, soggetti giuridici autonomi, dotati di un proprio patrimonio e formalmente distinti dalla persona fisica dell’unico socio".

Pertanto, la richiesta di un trattamento preferenziale avanzata dalla difesa della ricorrente, basata sull’argomentazione secondo cui la commistione tra legale rappresentante e società avrebbe escluso la sussistenza di un conflitto di interessi, non trovava alcun fondamento giuridico.

Tabella di sintesi della decisione

Sintesi del caso Una Srl unipersonale è stata coinvolta in un’indagine per reati tributari. Il legale rappresentante, imputato del reato presupposto, ha nominato un difensore di fiducia per presentare richiesta di riesame contro un provvedimento di sequestro disposto nei suoi confronti e applicato anche alla società.
Questione dibattuta Se il legale rappresentante, imputato del reato presupposto, possa nominare il difensore dell’ente e presentare richiesta di riesame contro il sequestro, considerando la natura unipersonale della società.
Soluzione della Corte di Cassazione La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso, ribadendo che il rappresentante legale, se imputato, non può nominare il difensore dell’ente né impugnare il sequestro, per evitare conflitti di interesse. La Srl unipersonale rientra tra gli enti soggetti alla disciplina del D.Lgs. 231/2001, e non può beneficiare di un trattamento preferenziale rispetto ad altre società.
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