Studi di settore: presentato il regime premiale applicabile per il 2017

Pubblicato il 31 maggio 2018

Presentata il 30 maggio 2018 dalla Sose alle organizzazioni di categoria la metodologia che farà scattare il regime premiale per il periodo d’imposta 2016 (dichiarazioni 2017) e la platea di studi di settore interessati.

Si tratta, molto probabilmente, dell’ultimo debutto del regime premiale per gli studi di settore, visto che dal prossimo anno dovrebbero entrare in vigore i nuovi ISA (indicatori sintetici di affidabilità).

Grazie proprio al suddetto regime premiale, i soggetti congrui coerenti e normali alle risultanze di Gerico potranno beneficiare dei vantaggi concessi dall'articolo 10 del DL n. 201/2011. Nello specifico, ai contribuenti ammessi vengono riconosciuti vantaggi connessi alla preclusione dagli accertamenti analitico-presuntivi, alla riduzione di un anno dei termini di decadenza dei controlli su imposte dirette e Iva e all'innalzamento della soglia di tolleranza per l'applicazione del redditometro.

Si ricorda che al regime premiale sono ammessi i contribuenti che dichiarano ricavi o compensi pari o superiori a quelli risultanti dall’applicazione degli studi di settore, anche per adeguamento, che hanno regolarmente assolto gli obblighi di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi e che risultano coerenti con gli specifici indicatori previsti dai decreti di approvazione dello studio di settore o degli studi di settore applicabili.

Regime premiale per l'anno 2017

L’Agenzia delle Entrate, in occasione dell’incontro di ieri con le organizzazioni di categoria, ha esposto i dati riguardanti il debutto di quello che sarà l'ultimo regime premiale per gli studi di settore.

È stato evidenziato come il regime premiale degli studi di settore, applicabile al periodo d'imposta 2017, è sostanzialmente la riproduzione di quello già sperimentato lo scorso anno.

Analogamente a quanto accaduto per l'annualità 2016, anche con riferimento al 2017, saranno 155 gli studi di settore ai quali sarà applicabile il regime premiale, che scatterà sulla base degli stessi presupposti indicati dall’Agenzia nel provvedimento del 23 maggio 2017.

Dalle stime riportate si evince, inoltre, che il premiale ha prodotto un incremento di 3,86 miliardi di ricavi dichiarati che si sono tradotti in 2,13 miliardi di redditi in più emersi in termini macro.

In termini medi, invece, il bilancio è il seguente: l'ingresso nel regime premiale nel 2016 ha comportato un aumento di 25.934 euro di ricavi e di 14.268 euro di redditi rispetto alla variazione di ricavi e redditi che si sarebbe verificata in assenza della norma.

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