Surrogazione legale. Necessaria la titolarità di un interesse giuridicamente qualificato alla estinzione dell'obbligazione

Pubblicato il 13 gennaio 2014 Secondo la Corte di cassazione - sentenza n. 28061 del 16 dicembre 2013 - la surrogazione, la quale realizza una variazione soggettiva del rapporto obbligatorio, mira ad agevolare la soddisfazione del creditore finale “consentendo a colui che paga di succedere nello stesso diritto di cui era titolare l'accipiens, come dimostra, in maniera inconfutabile, la circostanza che essa ha effetto anche contro i terzi che hanno prestato garanzia per il debitore (articolo 1204 del Codice civile)”.

Con specifico riferimento alla surrogazione legale prevista dall'articolo 1203, primo comma, n. 3, del Codice civile, la Corte ha sottolineato come la surrogazione operi non solo a vantaggio di chi sia obbligato con altri al pagamento del debito, ma anche di chi vi sia tenuto per altri; e nel caso specificamente esaminato, questo requisito aveva avuto una sua particolare pregnanza in capo al notaio ricorrente in ragione della riconosciuta possibilità di essere condannato per non aver adempiuto all'obbligazione di verificare l'esistenza di iscrizioni ipotecarie relative ad un immobile compravenduto, al risarcimento dei conseguenti danni in forma specifica.

Per i giudici di legittimità, in definitiva, “la norma non impone affatto che il solvens sia tenuto al pagamento del debito per la medesima causa debendi vantata dall'accipiens nei confronti dell'altro o degli altri obbligati, né che sia direttamente obbligato nei confronti dell'accipiens, richiedendo piuttosto la titolarità di un interesse, giuridicamente qualificato, alla estinzione dell'obbligazione, requisito che, a sua volta, postula l'esistenza non già di una obbligazione già attuale e liquida, o comunque giudizialmente accertata, ma solo di un rapporto del solvens con il debitore preesistente al pagamento”.
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