Terzo settore con obblighi di trasparenza dal 2019

Pubblicato il 03 marzo 2018

Dopo una prima interpretazione fornita dall’Anac sugli obblighi di trasparenza per gli enti del Terzo settore è ora il Governo a confermare che questi ultimi slittano al 2019.

E’ stata una nota del MiSE, indirizzata al Consiglio di Stato, a chiarire la portata delle norme inserite nella Legge n. 124 del 2017 (cosiddetta Legge concorrenza), specificando che rientrano nel perimetro dei nuovi obblighi di trasparenza solo “gli importi percepiti a decorrere dall’1 gennaio 2018”.

Sezione "Amministrazione Trasparente" per gli enti non commerciali

L’estensione della sezione «Amministrazione trasparente» anche agli enti non commerciali è prevista dalla Legge annuale per il mercato e la concorrenza che però, di fatto, non ha dato indicazioni precise.

Così se, da una parte, è sancito che anche le associazioni, Onlus e fondazioni che intrattengono rapporti economici con la Pa devono pubblicare, «entro il 28 febbraio di ogni anno», nei propri siti o portali digitali le informazioni su sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e altri vantaggi di tipo economico, dall’altra, nulla si dice sulla tempistica.

Il MiSE, dunque, dopo la risposta fornita nei giorni scorsi dall’Anac e citando un’interpretazione del ministero del Lavoro, secondo la quale «si deve ritenere che costituiscono oggetto dell’obbligo di pubblicità gli importi percepiti a decorrere dall’1 gennaio 2018, la cui pubblicità dovrà essere assicurata, nelle forme prescritte, entro il 28 febbraio 2019», chiede ora al Consiglio di Stato di pronunciarsi sulla questione.

Obblighi di trasparenza nei bilanci 2019

Il Ministero è concorde nel ritenere che i nuovi obblighi di trasparenza vengano applicati alle erogazioni effettuate nel 2018, che andranno poi registrate e pubblicate con i bilanci 2019, per consentire alle istituzioni competenti di fornire linee guida per porre rimedio alla scarsa chiarezza della disciplina.

Un’interpretazione diversa produrrebbe effetti retroattivi con la conseguenza che gli enti non commerciali sarebbero tenuti a pubblicare i dati relativi alle rendicontazioni 2017 e ciò secondo il Ministero farebbe sì che ”tutti gli operatori si troverebbero nella situazione di non aver raccolto alcun dato in maniera strutturata e sistematica almeno per i primi nove mesi del 2017”, quando queste norme non erano ancora in vigore.

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