Terzo settore primi decreti attuativi

Pubblicato il 19 novembre 2016

Luigi Bobba, sottosegretario al Ministero del Lavoro, intervenendo il 17 novembre ad un Convegno del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti dal titolo “Il terzo settore alla prova dei decreti attuativi”, ha indicato quali saranno i prossimi passaggi per l'approvazione dei decreti attuativi della legge delega di riforma del Terzo settore. Così, dopo il decreto legislativo sul servizio civile universale, già approvato dal CDM, è ora la volta dei provvedimenti sull'impresa sociale, lo statuto della fondazione Italia sociale e il nuovo Codice del terzo settore.

L'occasione colta dai commercialisti con il Convegno in oggetto - proprio nel momento in cui sono in fase di predisposizione i decreti attuativi della riforma - è quella di consentire ai partecipanti di confrontarsi su regole chiare e funzionali per autorità di controllo, operatori e professionisti.

Si tratta di un’opportunità di confronto che il Cndcec ha organizzato per dare la possibilità agli stakeholder di riferimento di esporre i propri punti di vista e le proprie aspettative sull'attuazione della legge delega n. 106/2016, ritenuta appunto una svolta per ispirare la nuova disciplina finalizzata alla revisione organica degli enti senza scopo di lucro.

Riforma Terzo settore Esame Cndcec

Con l'informativa n. 123 del 15 novembre 2016, il presidente del Cndcec, Gerardo Longobardi, informa che è stato approvato il Documento "Osservazioni del Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili per la predisposizione dei decreti attuativi della riforma del Terzo settore", nell'ambito del quale sono state esaminate alcune delle principali tematiche di interesse per gli iscritti all'Albo, quali: amministrazione e controllo, organismo di vigilanza, rendicontazione finanziaria e non finanziaria, operazioni straordinarie, fiscalità e impresa sociale.

Nella premessa del Documento si legge che i commercialisti sono da tempo fortemente impegnati nel Terzo settore, dato che moltissimi degli iscritti all'Albo ha esperienza e contatto periodico con realtà dello stesso e contribuiscono a diverso titolo a garantire il corretto funzionamento degli enti no profit.

Dopo la legge delega, il Consiglio nazionale è convito che la vera sfida per una adeguata riforma del settore si debba giocare proprio ora con l'emanazione delle norma attuative. Per tali ragioni, il Cndcec, grazie anche all'attività promossa dalla Commissione “no proft”, resta disponibile ad offrire la propria collaborazione per sviluppare ulteriori interessanti progetti sul tema.

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