Tobin tax. Le operazioni ad alta frequenza sui derivati tassate dal 2 settembre

Pubblicato il 05 settembre 2013 Con il comunicato stampa n. 148 del 4 settembre 2013, il Ministro dell’Economia ha voluto puntualizzare le fasi del processo di revisione che sta interessando la tassazione delle attività finanziarie (c.d. Tobin tax), che, a conclusione di una veloce consultazione tra le associazioni di categoria, dovrebbe portare all’eliminazione di un decreto correttivo.

I passaggi chiave della Tobin tax all’italiana hanno visto l’ingresso della nuova tassazione sulle transazioni finanziarie a partire dal 1° marzo 2013, con quasi un anno di anticipo rispetto alla Direttiva Ue che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2014: si usa il condizionale dato che la data potrebbe ancora subire degli slittamenti a causa dei contrasti in corso tra gli 11 Stati Ue per la cooperazione rafforzata, che si incontreranno nel vertice fissato per il 9 settembre 2013.

Le altre date in calendario sono quella del 2 settembre, in cui è partito il prelievo sui derivati (termine slittato dal 1° luglio 2013) e quella del 16 ottobre, entro cui dovranno invece essere effettuati i versamenti.

Nella nota ministeriale si puntualizza che dal 2 settembre è scattata la tassazione prevista dalla Tobin tax anche su una terza fattispecie di operazioni: si tratta delle operazioni ad alta frequenza che possono avere come oggetto sia azioni che derivati.

A differenza di quanto avviene in Francia, dove queste operazioni sono tassate ormai fin dall’agosto 2012, per quanto riguarda il nostro Paese, si è tenuto a precisare che le operazioni ad alta frequenza su titoli azionari risultano tassate già dal 1° marzo 2013, mentre quelle che hanno come sottostante strumenti derivati lo sono dal 2 settembre 2013. Non è prevista alcuna modifica alla normativa sulle transazioni ad alta frequenza in vigore da marzo.
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