Transfer pricing: Mef e operatori a confronto per velocizzare i tempi del decreto attuativo

Pubblicato il 09 maggio 2018

Dopo la chiusura della consultazione pubblica sul pacchetto di misure sui “prezzi di trasferimento”, si è tenuto, l’8 maggio 2018 a Roma, un incontro tra il Mef e gli operatori, che in questi mesi hanno inviato le proprie osservazioni al Ministero, per discutere dei commenti e dei contributi pervenuti.

Punto centrale del tavolo di confronto, l’ipotesi di modifica dello schema di Decreto Ministeriale e dello schema di Provvedimento Direttoriale pubblicati in bozza a Febbraio 2018 sul sito del MEF.

Prossime tappe della road map

L’intenzione del MEF è quella di ultimare il decreto di recepimento delle linee guida Ocse sui prezzi di trasferimento in tempi rapidi e far sì che questo venga accompagnato anche da una o più circolari dell’Agenzia delle Entrate, così da poter recepire celermente le molteplici richieste da parte degli studi professionali e dei rappresentanti delle imprese.

Il lavoro, infatti, è stato concepito a livello multidimensionale ed è parte di un progetto più ampio, che nel mese di giugno dovrebbe veder partire una intensa attività di formazione dei verificatori dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza per fare in modo che il nuovo corso si trasferisca anche sul territorio, ha spiegato Raffaele Russo, senior advisor del ministro Padoan e coordinatore del gruppo di lavoro.

Russo, inoltre, ha illustrato anche le fasi successive del progetto che prevedono la pubblicazione del decreto ministeriale e del provvedimento delle Entrate, affermando che “quando le misure saranno diventate operative, l'Italia avrà una legislazione in materia di transfer pricing tra le più avanzate al mondo”.

Il Vice Ministro Luigi Casero, nel commentare l’iniziativa, ha sottolineato il metodo di lavoro adottato, basato su un coordinamento interno tra le diverse componenti dell’Amministrazione finanziaria ed un confronto trasparente con gli operatori, ritenendo fondamentale che sia garantita anche l’implementazione delle riforme nei comportamenti sul territorio e nelle realtà a diretto contatto con i contribuenti.

Novità della versione conclusiva del decreto sui prezzi di trasferimento

Il decreto del ministero dell’Economia ha incamerato alcuni correttivi a seguito delle indicazioni emerse durante la consultazione pubblica, che si è conclusa il 21 marzo scorso.

In particolare, tra le modifiche segnalate nel corso dell’incontro dell’8 maggio, vi è anche un articolo aggiuntivo rispetto alla versione precedente sulla documentazione predisposta ai fini del transfer pricing.

E’ stato precisato che la stessa sarà considerata idonea in tutte quelle circostanze in cui fornisca agli organi di controllo i dati e gli elementi necessari a un’analisi dei prezzi di trasferimento praticati, a prescindere dalla circostanza che il metodo per determinarli o la selezione dei comparabili adottati siano diversi da quelli individuati dall’Amministrazione finanziaria. Analogamente, la documentazione si considererà idonea anche in presenza di omissioni o inesattezze parziali che non compromettono, però, l’attività di controllo.

Si è previsto, inoltre, che l’istanza di riconoscimento di una variazione in diminuzione del reddito a fronte di una rettifica estera in aumento potrà contenere anche la richiesta di attivazione delle procedure amichevoli previste dalle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni o dalla Convenzione in materia relativa agli utili di imprese associate (c.d. Map, mutual agreement procedure) nel caso in cui la domanda non vada a buon fine. Ciò al fine di eliminare la doppia imposizione conseguente a rettifiche effettuate da altri Paesi con i quali è in vigore un trattato per evitare la doppia imposizione.

Infine, tre le novità, l’inserimento di una disciplina semplificata per servizi a basso valore aggiunto con la previsione anche di una sorta di “mini-catalogo” per definirli, in presenza di un’apposita documentazione, e la possibilità di inserire la prova contraria in caso di posizionamento dell’intervallo di valori.

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