Transparency, direttiva attuata

Pubblicato il 04 marzo 2016

La direttiva n. 2013/50/UE, recante modifica alla cosiddetta direttiva Transparency, è stata recepita nel nostro ordinamento legislativo grazie al decreto legge n. 25 del 15 febbraio 2016, pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 52 del 3 marzo 2016.

La direttiva reca modifiche ad alcuni precedenti provvedimenti del Parlamento europeo e del Consiglio sull'armonizzazione degli obblighi di trasparenza riguardanti le informazioni sugli emittenti i cui valori mobiliari sono ammessi alle negoziazioni sui mercati regolamentati, sul prospetto da pubblicare per l'offerta pubblica o l'ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari e sulle modalità di applicazione di alcune disposizioni della direttiva 2004/109/CE (c.d. Transparency Directive) .

Le nuove disposizioni, contenenti un pacchetto di modifiche al diritto societario, diverranno operative a partire dal prossimo 18 marzo.

Tra le novità da segnalare, a partire dalla data indicata:

- la cancellazione dell'obbligo dei rendiconti trimestrali;

- l'innalzamento dal 2% al 3% della soglia di partecipazioni rilevanti da comunicare al mercato;

- la nuova definizione di piccola e media impresa;

- la revisione di alcuni profili del sistema sanzionatorio

Alzata la soglia delle partecipazioni societarie rilevanti

Da segnalare che con l'innalzamento al 3% del capitale sociale per le comunicazioni sulle partecipazioni rilevanti ai sensi dell’art. 120 TUF, l'Italia si affianca alla media europea e sarà in grado di reggere il confronto con paesi quali il Regno Unito, Spagna, Germania, Olanda, Irlanda, Repubblica Ceca che già prevedono una soglia al 3%, mentre l'Austria ha una soglia di partecipazioni rilevanti fissata al 4% e la Francia e il Lussemburgo sono al 5%.

Nell’ottica di armonizzare la disciplina italiana con quella degli altri ordinamenti, pur tenendo conto delle specificità del nostro mercato azionario, l'innalzamento della soglia minima per le comunicazioni delle partecipazioni rilevanti mira non solo ad allineare la disciplina italiana a quella della maggioranza dei Paesi europei, ma, sopratutto, a favorire l’afflusso di capitali sul mercato azionario da parte degli investitori istituzionali che, di norma, tendono a non superare le soglie di rilevanza in materia di comunicazione degli assetti proprietari, al fine di non rendere pubbliche le proprie strategie di gestione.

Cancellazione obbligo rendicontazione trimestrale

Altra novità recepita dal decreto n. 25 del 15/02/2016 e che dal prossimo 18 marzo sarà operativa è l'eliminazione dell'obbligo di rendicontazione trimestrale per le società di capitali, che ora è invece previsto entro 45 giorni dalla chiusura del primo e del terzo esercizio. Invece, resta in vigore il vincolo di relazione semestrale come tappa intermedia e necessaria di esposizione dell’andamento della società, oltre al bilancio annuale.

La Consob avrà, però, il compito di emanare un regolamento con il quale disporre in caso di necessità, l’obbligo di pubblicare informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla semestrale e al bilancio annuale, ma dal carattere molto più semplificato e riguardanti:

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