Tremonti-bis, Italia deferita alla Corte Ue

Pubblicato il 26 gennaio 2006

Ad un anno dal non aver attuato la decisione dell'esecutivo Ue del 20 ottobre 2004, che imponeva allo Stato italiano il recupero in due mesi degli aiuti (perlomeno della gran parte di essi) erogati con la Tremonti-bis alle imprese non in grado di provare i danni subiti dalle calamità naturali dell'anno 2002 e considerati non legittimi dall'Unione europea, il Paese è stato deferito, ieri, alla Corte di Giustizia europea. Il regime d'aiuti in questione, varato dal dl n. 282/2002, permetteva la detassazione, nella misura del 50%, dell'incremento degli investimenti rispetto ad un periodo precedente. Conseguentemente, furono beneficiarie dell'agevolazione fiscale tutte le imprese con sede in un Comune colpito da un evento calamitoso. Ma la Commissione Ue non reputò corretto concedere a pioggia gli incentivi, anche, cioè, alle aziende che semplicemente disponessero di un impianto nella zona interessata o non fossero in grado di provare danni tangibili.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

NIS, al via la seconda fase: misure, obblighi e scadenze ACN

02/05/2025

Licenziamento in malattia legittimo se l’attività extra ostacola la guarigione

02/05/2025

Credito estero: no a decadenza per omessa indicazione in dichiarazione

02/05/2025

UCPI: sciopero e manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza

02/05/2025

Maternità e formazione professionale continua, chiarimenti commercialisti

02/05/2025

Superbonus e CILA-S: decadenza dell’agevolazione per mancata compilazione del quadro F

02/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy