Ulteriori trattamenti di integrazione salariale, chiesta la proroga

Pubblicato il 30 settembre 2020

La presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, con nota prot. n. 0007209/U del 29 settembre 2020, ha scritto alla Ministra del Lavoro, Catalfo, ed al Presidente dell’INPS, Tridico, per lamentare l’assenza di istruzioni operative da parte dell’INPS, ad un solo giorno dalla scadenza del termine del 30 settembre 2020 per la presentazione delle istanze di accesso agli ulteriori trattamenti di integrazione salariale.

Al di là, comunque, del singolo caso, quello che viene giustamente segnalato, è il ripresentarsi della situazione dei ritardi dell’INPS e del Ministero del Lavoro nell’emettere circolati applicative nel continuo rimbalzo delle competenze e delle responsabilità, il tutto in barba ad una “semplificazione” – quella vera - che permetterebbe di superare la burocrazia inutile e fine a sé stessa.

I professionisti si sono, in verità, sempre messi a disposizione dell’Amministrazione per restare al fianco delle aziende assistite che con la pandemia si sono trovate ad affrontare quella che la Calderone stessa definisce “una catastrofe di dimensioni planetarie”: l’azione sussidiaria dei professionisti è un supporto indispensabile, senza il quale lo Stato non potrebbe garantire ai cittadini il godimento di tutti i loro diritti costituzionali sostiene ancora la Calderone.

Tuttavia- continua la nota - i professionisti non possono da soli colmare i vuoti generatisi a causa dell’assenza di atti propedeutici all’attuazione delle norme in quanto questa responsabilità è, e deve essere, in capo a chi è istituzionalmente chiamato a compiere quegli atti con tempestività.

Per questo motivo, a nome del Consiglio Nazionale e della categoria de Consulenti del Lavoro è stato chiesto che il termine di cui al D.L. 104/2020 sia posticipato ufficialmente almeno al 31 ottobre 2020.

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