Ultimo giorno per sanare le liti fiscali

Pubblicato il 24 agosto 2010

Secondo quanto precisato dall’agenzia delle Entrate nella circolare n. 37/E/2010, scade il 24 agosto il termine ultimo per la presentazione delle istanze di chiusura del contenzioso ancora pendente con il Fisco.

Nel documento si legge che possono essere definiti i ricorsi pendenti in Commissione tributaria centrale e in Corte di Cassazione se iscritti a ruolo in primo grado entro il 25 maggio 2000, a condizione che l’Amministrazione finanziaria sia stata parte del giudizio e sia stata dichiarata soccombente nei primi due gradi. La definizione interessa tutti quei ricorsi per i quali al 26 maggio 2010 non sia stato depositato il dispositivo della decisione presso la segreteria della Commissione, o la sentenza nella cancelleria del giudice per i ricorsi in Cassazione.

Pertanto, entro oggi è possibile definire i ricorsi in Cassazione. A tal fine è necessario pagare il 5% del valore della lite tramite il modello F24-versamenti con elementi identificativi, utilizzando il codice tributo 8109. Sempre entro il 24 agosto, è poi da depositare presso la cancelleria della Corte la richiesta di definizione agevolata con cui il contribuente rinuncia ad ogni pretesa di equa riparazione, allegandovi anche la ricevuta del pagamento.

Spetta ora ai giudici della Corte di Cassazione stabilire se a questo termine, fissato per sanare le vecchie liti, si possa applicare la sospensione feriale dei termini processuali prevista dal Dl 40/2010.

Al riguardo è attesa anche la pronuncia della Corte Ue, interpellata dalla stessa Cassazione, che è chiamata in causa per esprimersi sulla compatibilità della sanatoria con il diritto comunitario. Al momento, quindi, è difficile capire come si comporteranno i giudici nazionali, in attesa della pronuncia della Corte di Lussemburgo, dato che non esiste alcuno obbligo giuridico di fermare gli altri giudizi.

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