Una stretta sulle intercettazioni

Pubblicato il 31 ottobre 2008
E' stata resa nota, ieri, una massima provvisoria pronunciata dalla Cassazione a Sezioni unite penali, sul tema delle intercettazioni ambientali e telefoniche. Il collegio ha risposto affermativamente al quesito, formulato dalla quarta sezione penale nell'ordinanza n. 27396 dello scorso luglio, se l'inutilizzabilità dei risultati delle intercettazioni, dichiarata nel giudizio penale, avesse effetti anche nel giudizio volto al risarcimento per ingiusta detenzione. Due erano i precedenti orientamenti: il primo, affermato nella sentenza n. 42708 del 2003 ammetteva, nel processo privatistico, detta acquisizione; il secondo, avvalorato dalla sentenza n. 21069 del 2008, riteneva invece che l'inutilizzabilità delle intercettazioni comportasse anche il divieto di trarre, da detti atti, elementi dimostrativi utili al riconoscimento del diritto alla riparazione. Le Sezioni unite hanno recepito quest'ultimo orientamento affermando che, se non sono stati rispettati tutti i cavilli procedurali, le intercettazioni non possono essere usate né nel giudizio penale né in quello civile. Fra qualche settimana il deposito della sentenza.
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