Via libera del Senato al Dl Fare. Ultima lettura alla Camera prima della pausa estiva

Pubblicato il 08 agosto 2013 Ha ottenuto il parere favorevole del Senato il Dl Fare, con 190 sì, 67 no e un astenuto, che ora si appresta a tornare alla Camera per l’ultima lettura prima della pausa estiva dei lavori parlamentari.

Il passaggio al Senato del decreto non è stato affatto semplice: per ben due volte in Aula si sono vissuti momenti di tensione tra la stessa maggioranza parlamentare e l’Esecutivo su temi caldi, quali, per esempio quello riguardante le regole di accesso per il concorso in magistratura. Infatti, è stata abolita la misura che consentiva l'accesso al concorso in magistratura per chi ha fatto uno stage negli uffici giudiziari.

Altro tema caldo è stato quello riguardante l'emendamento dei relatori al Decreto che riscrive parte dell'articolo 30, in materia di semplificazione in edilizia. È stata messa a votazione - passata con 190 sì, 69 no e un astenuto - la parte della norma che rivede le disposizioni sulle sagome degli edifici. È stata, così, reintrodotta la Scia (segnalazione certificata di inizio attività) per tutti quei lavori di ristrutturazione che modificano la sagoma degli edifici, lasciando in vigore solo alcuni vincoli per i centri storici, che ne restano esclusi.

All’unanimità, invece, è passato l’emendamento sulla soppressione del Durt (documento unico di regolarità tributaria). La norma, proposta in sede di passaggio alla Camera, aveva suscitato fin da subito ampie proteste da parte delle imprese. Analogamente, è stato votato favorevolmente l’emendamento che prevede la definizione di un paniere di beni essenziali, che dovranno essere esclusi dall'espropriazione da parte del Fisco, nel caso di mancato pagamento delle tasse.
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