Videosorveglianza, niente VAR per controllare i lavoratori

Pubblicato il 15 marzo 2018

I dipendenti di un negozio che vende articoli sportivi sono in rivolta e incalzano l’ispettore di turno. A detta dei lavoratori, il titolare dell’attività commerciale ha installato un impianto di videosorveglianza funzionale all’organizzazione e alla produzione aziendale, ma che in realtà viene utilizzato per controllare a distanza l’operato dei dipendenti.

“Ho scritto un breve messaggio alla mia collega in cui lamentavo di sentirmi sempre osservata – esordisce una lavoratrice – Il titolare mi ha richiamato dicendo che non dovevo usare lo smartphone durante il lavoro, né tantomeno lagnarmi della presunta mancanza di privacy! Ops!”.

“Dobbiamo avere la divisa sempre in ordine, pulita e ben stirata. La settimana scorsa è accaduto che, senza accorgermene, avevo una macchia sui pantaloni in corrispondenza della natica destra – interviene un altro dipendente – Il proprietario del negozio mi ha convocato nel suo ufficio disegnando con le dita un rettangolo come fanno gli arbitri di Serie A! Aiuto!”.

In seguito a questa denuncia, gli ispettori si recano nel negozio di articoli sportivi. “La normativa riguardante l’installazione di impianti audiovisivi e altri strumenti di controllo è in continua evoluzione (art. 4 della L. n. 300/1970 come modificato dall’art. 23 del D.lgs. n. 151/2015 e dall’art. 5, comma 2, del D.lgs. n. 185/2016)”, precisano i funzionari.

“Ma infatti ho l’autorizzazione da voi rilasciata anni fa per l’installazione dell’impianto di videosorveglianza, è tutto lecito”, risponde con sicurezza il titolare del negozio. “Le ultime istruzioni dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL, Circolare n. 5/2018) ci impongono di accertare se c’è conformità e coerenza tra le riprese e quanto asserito dalla parte datoriale, non basta più una generica richiesta di autorizzazione a tutela del patrimonio aziendale – ribattono gli ispettori – Le telecamere non possono essere utilizzate in modo invasivo come il VAR nei campi da calcio!”.

“Suvvia, quanto siete bacchettoni, si tratta di pura pedagogia – rilancia il commerciante – I miei dipendenti sacrificano la propria riservatezza in ogni modo attraverso internet, non diventeranno famosi nemmeno per 15 minuti come pare abbia detto Andy Warhol, terminato il lavoro potranno almeno apprezzare un quarto d’ora di privacy!”.

Le considerazioni espresse sono frutto esclusivo dell’opinione degli autori e non impegnano l’amministrazione di appartenenza

Ogni riferimento a persone esistenti e/o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

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