Violazioni antitrust Azioni risarcitorie

Pubblicato il 14 febbraio 2017

Con la circolare n. 2 del 13 febbraio 2017, Assonime illustra la nuova disciplina delle azioni di risarcimento del danno causato da violazioni delle norme europee e nazionali a tutela della concorrenza (in attuazione della direttiva 2014/104/UE), introdotta nel nostro ordinamento dal decreto legislativo n. 3/2017.

Tutela rafforzata

La normativa europea ha posto l'accento sull'effettiva tutela, penalizzando tutti coloro che compromettono un sano sviluppo del mercato, attraverso cartelli o dumping. Per questi ultimi deve, infatti, esserci la certezza della pena e la costrizione al pagamento dei danni.

Tuttavia, la prova facilitata delle violazioni antitrust non è sempre semplice da individuare soprattutto per il consumatore, che fatica ad avere le prove documentali delle proprie ragioni.

Con il decreto di attuazione della normativa europea si è voluto, così, rafforzare i poteri del magistrato al fine di contrastare la violazione delle norme antitrust.

Obiettivo del decreto legislativo n. 3/2017, infatti, è quello di rendere più efficace il private enforcement del diritto antitrust.

Più poteri al magistrato

Tra le novità di maggiore rilievo per il nostro ordinamento vi è quella secondo la quale il giudice, su istanza motivata di parte, potrà ordinare alla controparte o a un terzo l’esibizione di specifici elementi di prova o rilevanti categorie di prove che rientrano nella loro disponibilità, secondo un criterio di proporzionalità e con accorgimenti a tutela delle informazioni riservate.

Vincoli più stringenti sono previsti per l’esibizione di prove contenute nel fascicolo di un’autorità garante della concorrenza, in modo da salvaguardare l’efficacia del public enforcement e degli strumenti premiali utilizzabili dalle autorità di concorrenza per la scoperta e l’accertamento dei cartelli (leniency e settlements).

Inoltre, la violazione del diritto della concorrenza constatata da una decisione definitiva dell’Autorità garante della concorrenza da una sentenza del giudice amministrativo passata in giudicato sarà ritenuta definitivamente accertata ai fini dell’azione risarcitoria, limitatamente alla natura della violazione e alla sua portata materiale, personale, temporale e territoriale.

Infine, il giudizio risarcitorio potrà essere sospeso dal giudice sino a due anni, su istanza delle parti, quando queste ultime hanno avviato una procedura di composizione consensuale della controversia.

Disciplina azioni risarcitorie

Assonime, nella circolare esplicativa della nuova normativa, esamina in particolar modo il sistema delle garanzie che accompagna la nuova disciplina relativa all’esibizione delle prove, l’importanza del controllo giurisdizionale pieno sulle decisioni dell’Autorità alle quali è ora attribuito un effetto vincolante e i principi che devono ispirare la cooperazione tra Autorità e giudici in tema di quantificazione del danno.

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