Voluntary disclosure, più facile lavorare le pratiche di adesione

Pubblicato il 28 ottobre 2015

Dall'incontro organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti di Roma (Odcec), che ha visto un confronto diretto tra Agenzia delle Entrate e professionisti, sono emersi alcuni importanti chiarimenti circa la lavorazione delle pratiche di adesione alla Voluntary disclosure.

I dati dell'Osservatorio regionale sulla disclosure

Nel mese di settembre, nel Lazio, si è registrato il boom di domande proprio nelle ore precedenti la scadenza della prima data fissata al 30 settembre, poi prorogata. I soggetti coinvolti sono stati per lo più contribuenti persone fisiche (99%), a cui sono risultati coinvolti soggetti collegati. Le domande hanno riguardato la cosiddetta Voluntary estera. La proroga della data ultima di presentazione delle istanze non esclude un aumento delle domande di adesione anche per le prossime settimane. Questi alcuni dei dati che emergono dai lavori preparatori dell'Osservatorio regionale sulla disclosure, frutto della collaborazione tra la Dre lazio e l'Ordine dei commercialisti di Roma.

Le indicazioni emerse dal confronto tra Fisco e commercialisti

L'incontro di Roma ha consentito ai tecnici del Fisco di fornire importanti specificazioni sulla lavorazione delle pratiche di adesione, dando anche utili consigli per chi intende ancora aderire.

E' stato precisato che:

- le integrazioni delle pratiche in corso d'opera possono essere inviate agli uffici anche via mail dal consulente o rappresentante del contribuente, con la possibilità di produrre alcuni documenti anche in contraddittorio;

- la notifica dell’atto deve essere fatta direttamente al contribuente o anche al consulente con delega;

- è arrivata l'indicazione di ricordare apporti e prelievi dai rapporti finanziari esteri tramite dichiarazioni di parte o prove documentali;

- si è specificato che non vi è alcun obbligo di documentazione dettagliata se il contribuente si pone come soggetto passivo dell’imposizione (vedi i casi di interposizione fittizia o trust o di riconducibilità a sé dei redditi).

Il Dl di proroga atteso al Senato per il voto

Il Decreto legge n.153 /2015 sulle misure urgenti per la finanza pubblica, contenente anche la proroga della scadenza per l'adesione alla procedura di emersione di beni e capitali trasferiti all’estero, è atteso oggi in Senato per il voto di conversione in prima lettura.

Prosegue così la discussione sul provvedimento, già avviata nella seduta precedente, per la sua conversione in legge con la seguente proroga dei termini:

Solo con l'approvazione ufficiale del Dl di proroga, gli uffici sarebbero tenuti a rispettare in modo univoco i chiarimenti forniti in Commissione finanze del Senato dal Mef, che ha fornito una interpretazione ufficiale sulla decorrenza della proroga, affermando che “la proroga sarà per tutti al 30 dicembre anche per chi ha presentato istanza prima del 30 settembre. Alcuni passaggi della relazione avevano sollevato questo dubbio, ma la norma è chiara”.

In assenza di ufficialità, infatti, gli uffici stanno facendo riferimento unicamente al provvedimento delle Entrate del 30 gennaio 2015, con le istruzioni operative sulla collaborazione volontaria, che considera il termine dei 30 giorni tra invio dell'istanza e il perfezionamento della stessa, un termine ordinatorio.

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