Abuso edilizio: demolizione sospesa con nuovi documenti

Pubblicato il 22 febbraio 2017

Ai fini della revoca o sospensione dell’ordine di demolizione di un’opera abusiva, in presenza di un’istanza di condono o di sanatoria dell’abuso, il giudice dell’esecuzione è tenuto ad un’attenta disamina dei possibili esiti e dei tempi di definizione della relativa procedura.

Detta indagine, va nuovamente condotta nel caso in cui il richiedente abbia provveduto, successivamente alla presentazione della richiesta in sanatoria e al pagamento dei relativi oneri, ad ottemperare alla richiesta di integrazione documentale formulata dal Comune.

In tale contesto, il giudice dell’esecuzione dovrà verificare il possibile esito dell’istanza e valutare i tempi di definizione del procedimento amministrativo anche sulla scorta di tali nuovi documenti, sospendendo l’esecuzione solo nella prospettiva di un rapido esaurimento del procedimento medesimo.

E’ quanto sottolineato dalla terza sezione penale di Cassazione nel testo della sentenza n. 7967 del 20 febbraio 2017, con la quale è stata annullata un’ordinanza di revoca o di sospensione dell’ordine di demolizione di alcune opere realizzate abusivamente.

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