Accertamenti da specificare

Pubblicato il 10 maggio 2007

La Cassazione, Sezione Tributaria, con sentenza n. 10327 del 7 maggio avvertito la necessità di rinviare alle Sezioni Unite la soluzione di un dubbio giurisprudenziale (formatosi all’interno della stessa Corte) che riguarda, nello specifico, l’accertamento del reddito del socio di una società di persone. I giudici hanno sollevato il dubbio se la sentenza relativa all’accertamento del reddito del socio debba essere motivata con un semplice rinvio alla sentenza relativa alla società di persone di cui fa parte oppure se è necessario che la pronuncia relativa al socio debba avere una specifica motivazione. I giudici di legittimità sottolineano il diverso orientamento che si è venuto a formare: in alcune decisioni è stata privilegiata una motivazione per relationem, che muove dalla “constatazione che la decisione in un certo senso di una delle controversie comporta necessariamente la identica conclusione per l’altra”. Altre volte, invece, in cui si è giudicato sul reddito di partecipazione del socio ed è stato trattato separatamente rispetto all’accertamento del reddito societario, è stata affermata “l’indipendenza dei due processi”. Il problema dei rapporti tra soci e società di persone, in sede tributaria, si è posto in diverse circostanze; non solo in sede giudiziale, ma anche in merito al condono e all’accertamento con adesione. Molti automatismi scattano per il fatto che il reddito di partecipazione agli utili di una società di persone costituisce, ai fini Irpef, reddito proprio del socio, al quale deve essere imputato in base alla presunzione di effettiva percezione.

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