Accesso gratuito ai documenti Inps fino a cinque euro

Pubblicato il 09 gennaio 2013 A seguito dei cambiamenti legislativi intervenuti in materia di accesso ai documenti amministrativi, anche l’Inps ha provveduto ad aggiornare il proprio “Regolamento per la disciplina del diritto di accesso a norma della legge 7 Agosto 1990 n. 241”. Tale Regolamento, infatti, non risultava più conforme al nuovo assetto normativo.

Il nuovo testo - adottato con la determinazione del Presidente Inps n. 366/2011 - si compone di 23 articoli, che descrivono l’iter di gestione e definizione delle istanze, le modalità di coinvolgimento dei controinteressati e la previsione dell’esercizio del diritto di accesso anche per via telematica. Tali disposizioni sono ritenute valide dall’Inps anche se a partire dal 1° gennaio 2012 l’organigramma dell’Istituto è cambiato, accogliendo anche l’Inpdap e l’Enpals, soppressi dal DL n. 201/2011.

Riguardo al diritto di accesso, le disposizioni del nuovo Regolamento ribadiscono l’inammissibilità delle istanze preordinate ad un controllo generalizzato dell’operato dell’Istituto, precisando che lo stesso è esercitabile soltanto con riferimento a documenti amministrativi materialmente esistenti al momento della richiesta.

Si disciplinano, poi, due tipi di accessi: accesso formale e accesso informale. Il primo caso richiede una specifica presentazione di istanza da effettuarsi mediante un modulo ad hoc predisposto dallo stesso Inps. L’accesso informale, invece, può avvenire in maniera molto più semplice anche attraverso la richiesta di visione di documentazione in forma verbale.

L’accesso alla documentazione è sempre gratuito. È previsto, invece, il pagamento di una somma per la riproduzione di copie di atti e documenti ottenibili anche via fax o telematica e su supporto informatico fornito dal richiedente. Il servizio rimane gratuito se il costo complessivo non supera la somma di 5 euro. Sopra tale somma, si dovrà pagare il servizio.

Queste e altre informazioni sono state rese dall’Inps nella circolare n. 4 dell’8 gennaio 2013.
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