Aiuti di Stato per tecnologie pulite: approvato regime italiano da 1,5 miliardi di euro

Pubblicato il 10 dicembre 2025

La Commissione europea ha approvato il 9 dicembre 2025 il regime italiano di aiuti di Stato da 1,5 miliardi di euro destinato a sostenere investimenti strategici nel settore delle tecnologie pulite. Il provvedimento si inserisce nel quadro del Clean Industrial Deal, la strategia dell’Unione europea volta a rafforzare la competitività industriale e accelerare la transizione verso un’economia a zero emissioni nette.

La misura rientra nella disciplina CISAF – Clean Industrial Solutions Aid Framework, adottata dalla Commissione il 25 giugno 2025, e sarà cofinanziata dal Fondo per la Ripresa e la Resilienza (RRF). 

Finalità del regime di aiuti

Il regime approvato punta a:

La Commissione ha rilevato che la proposta italiana è pienamente coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione e competitività previsti dal Clean Industrial Deal.

Tecnologie interessate dal programma

La decisione riguarda un ampio spettro di tecnologie cleantech considerate prioritarie nel percorso verso la neutralità climatica.

Tali settori sono considerati cruciali per ridurre la dipendenza europea dalle importazioni e per garantire una catena del valore interna competitiva.

Modalità di erogazione degli aiuti

Gli aiuti potranno essere concessi attraverso:

  1. sovvenzioni dirette, finalizzate alla realizzazione o all’ampliamento di impianti produttivi;
  2. prestiti agevolati, con condizioni vantaggiose rispetto al mercato;
  3. combinazioni di sovvenzioni e prestiti, sulla base delle esigenze finanziarie dei singoli progetti.

La misura è aperta alle imprese di tutto il territorio nazionale, senza distinzione dimensionale, purché operanti nella filiera delle tecnologie ammissibili. 

Gli aiuti potranno essere riconosciuti fino al 31 dicembre 2030.

Valutazione e dichiarazione della Commissione europea

Nella sua decisione, la Commissione ha stabilito che il regime italiano è:

La natura temporanea del programma contribuisce a garantire che l’intervento pubblico sostenga esclusivamente investimenti strategici, senza alterare in modo permanente il mercato europeo.

Teresa Ribera, Vicepresidente esecutiva per una Transizione Pulita, Giusta e Competitiva, ha espresso soddisfazione per l’approvazione del regime italiano, affermando che:

Le dichiarazioni confermano la centralità dell’Italia nell’attuazione delle politiche industriali europee orientate alla neutralità climatica.

Impatti attesi sul sistema industriale italiano

Gli effetti principali previsti dal regime includono:

La decisione della Commissione europea rappresenta un passaggio fondamentale per il potenziamento della capacità produttiva italiana nel settore delle tecnologie pulite. L’approvazione del regime conferma la coerenza del piano italiano con le politiche industriali e climatiche dell’Unione europea e offre alle imprese un’opportunità concreta di sviluppo e consolidamento nel mercato delle tecnologie a zero emissioni nette.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Formazione servizi ambientali: opportunità per aziende e lavoratori

10/12/2025

Malattia in Uniemens: due mesi di proroga e stop agli inserimenti manuali

10/12/2025

Formazione e competitività: il decreto che istituisce Fondoformazione

10/12/2025

Formazione continua avvocati 2026: le indicazioni del CNF

10/12/2025

IVA negli accertamenti: riconosciuto il diritto alla detrazione

10/12/2025

Accise sulle sigarette. Consulta: l’onere fiscale minimo attuale va ripensato

10/12/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy