Aiuti di Stato per tecnologie pulite: approvato regime italiano da 1,5 miliardi di euro
Pubblicato il 10 dicembre 2025
La Commissione europea ha approvato il 9 dicembre 2025 il regime italiano di aiuti di Stato da 1,5 miliardi di euro destinato a sostenere investimenti strategici nel settore delle tecnologie pulite. Il provvedimento si inserisce nel quadro del Clean Industrial Deal, la strategia dell’Unione europea volta a rafforzare la competitività industriale e accelerare la transizione verso un’economia a zero emissioni nette.
La misura rientra nella disciplina CISAF – Clean Industrial Solutions Aid Framework, adottata dalla Commissione il 25 giugno 2025, e sarà cofinanziata dal Fondo per la Ripresa e la Resilienza (RRF).
Finalità del regime di aiuti
Il regime approvato punta a:
- incrementare la capacità produttiva nazionale di tecnologie a zero emissioni nette elencate nell’allegato II del CISAF;
- sostenere la produzione dei componenti chiave indispensabili alla realizzazione di impianti a energia rinnovabile;
- promuovere investimenti industriali strategici in filiere critiche per la transizione energetica;
- rafforzare la resilienza tecnologica e industriale dell’Italia e dell’Unione europea.
La Commissione ha rilevato che la proposta italiana è pienamente coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione e competitività previsti dal Clean Industrial Deal.
Tecnologie interessate dal programma
La decisione riguarda un ampio spettro di tecnologie cleantech considerate prioritarie nel percorso verso la neutralità climatica.
- Solare fotovoltaico: moduli, semiconduttori, inverter e componentistica.
- Eolico onshore e offshore: turbine, pale, generatori e sistemi ausiliari.
- Pompe di calore e sistemi geotermici ad alta efficienza.
- Sistemi di accumulo e storage energetico, incluse soluzioni stazionarie avanzate.
- Batterie, con particolare attenzione a celle, moduli e componenti critici.
- Idrogeno rinnovabile, elettrolizzatori e tecnologie correlate.
- Biometano e biogas, nonché le tecnologie per la loro produzione e purificazione.
Tali settori sono considerati cruciali per ridurre la dipendenza europea dalle importazioni e per garantire una catena del valore interna competitiva.
Modalità di erogazione degli aiuti
Gli aiuti potranno essere concessi attraverso:
- sovvenzioni dirette, finalizzate alla realizzazione o all’ampliamento di impianti produttivi;
- prestiti agevolati, con condizioni vantaggiose rispetto al mercato;
- combinazioni di sovvenzioni e prestiti, sulla base delle esigenze finanziarie dei singoli progetti.
La misura è aperta alle imprese di tutto il territorio nazionale, senza distinzione dimensionale, purché operanti nella filiera delle tecnologie ammissibili.
Gli aiuti potranno essere riconosciuti fino al 31 dicembre 2030.
Valutazione e dichiarazione della Commissione europea
Nella sua decisione, la Commissione ha stabilito che il regime italiano è:
- necessario, poiché affronta gli elevati costi iniziali associati agli investimenti in tecnologie pulite;
- appropriato, grazie all’allineamento con la disciplina CISAF e con gli obiettivi del Clean Industrial Deal;
- proporzionato, mantenendo l’intervento pubblico entro limiti che non generano distorsioni sproporzionate della concorrenza.
La natura temporanea del programma contribuisce a garantire che l’intervento pubblico sostenga esclusivamente investimenti strategici, senza alterare in modo permanente il mercato europeo.
Teresa Ribera, Vicepresidente esecutiva per una Transizione Pulita, Giusta e Competitiva, ha espresso soddisfazione per l’approvazione del regime italiano, affermando che:
- il programma “contribuirà ad aumentare la capacità produttiva di tecnologie pulite in Italia, sostenendo investimenti chiave”;
- l'intervento pubblico “ci aiuta a raggiungere gli obiettivi del Clean Industrial Deal, riducendo al minimo le potenziali distorsioni della concorrenza”.
Le dichiarazioni confermano la centralità dell’Italia nell’attuazione delle politiche industriali europee orientate alla neutralità climatica.
Impatti attesi sul sistema industriale italiano
Gli effetti principali previsti dal regime includono:
- Rafforzamento delle filiere produttive nazionali nel settore delle energie rinnovabili.
- Incremento della capacità manifatturiera in segmenti ad alto valore aggiunto come batterie, elettrolizzatori e componenti fotovoltaici.
- Attrazione di nuovi investimenti esteri grazie a un quadro di sostegno stabile e in linea con le normative europee.
- Accelerazione dell’autonomia strategica europea per tecnologie considerate critiche nel percorso di decarbonizzazione.
- Contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica al 2050.
La decisione della Commissione europea rappresenta un passaggio fondamentale per il potenziamento della capacità produttiva italiana nel settore delle tecnologie pulite. L’approvazione del regime conferma la coerenza del piano italiano con le politiche industriali e climatiche dell’Unione europea e offre alle imprese un’opportunità concreta di sviluppo e consolidamento nel mercato delle tecnologie a zero emissioni nette.