Albi e “730”, un avvio in salita

Pubblicato il 08 marzo 2006

Nei prossimi giorni dovrebbe esserci un confronto tra l’agenzia delle Entrate ed il dipartimento per le Politiche fiscali per definire i presupposti operativi dell’assistenza fiscale prestata dai professionisti iscritti agli Albi. Da quest’anno, infatti, con la legge 248, di conversione del Dl 203/05, anche i dottori commercialisti, ragionieri, esperti contabili e consulenti del lavoro hanno prerogativa di prestare “l’assistenza fiscale nei confronti dei contribuenti non titolari di reddito di lavoro autonomo e di impresa, di cui all’articolo 34, comma 4, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. . Resta da chiarire l’aspetto del corrispettivo della prestazione, in quanto nella legge 248/05 non c’è alcun riferimento all’articolo 38 del Dlgs 241/97, che stabilisce il compenso dello Stato. Manca, inoltre, nella legge il riferimento all’articolo 35 del Dlgs 241/97, che prevede il rilascio del visto di conformità. L’orientamento del confronto sarà quello di sottoporre i professionisti agli stessi adempimenti richiesti ai Caf e di assicurargli gli stessi compensi.

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