Alla Commissione europea non piacciono le sanzioni economiche sulla mediazione obbligatoria

Pubblicato il 12 luglio 2012 La Commissione europea, con osservazioni del 2 aprile 2012, consegnate alla Corte di giustizia con riferimento alla questione della compatibilità del Decreto legislativo n. 28/2010 con le direttive comunitarie (su cui l’organo di giustizia europeo è stato chiamato a pronunciarsi nella causa C-492/11)  ha censurato la normativa italiana introduttiva della mediazione obbligatoria, nella parte in cui contempla delle sanzioni economiche - costituite dall'esclusione dalla ripetizione delle spese processuale sostenute dalla parte vincitrice che ha rifiutato la proposta del mediatore, dalla sua condanna al rimborso di quelle sostenute dalla parte soccombente, dalla condanna al pagamento di una somma pari al contributo unificato dovuto per il giudizio – che inciderebbero sulla libertà delle parti di decidere quando chiudere il procedimento di conciliazione.

Tali previsioni – secondo la Commissione – limiterebbero in maniera sproporzionata l'esercizio del diritto di accesso al giudice.
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