Anche i dirigenti rientrano nelle procedure di licenziamento collettivo

Pubblicato il 14 febbraio 2014 La Corte di giustizia Ue, con sentenza C-596 del 13 febbraio 2014, ha stabilito l'illegittimità della legge italiana n. 223/1991 riguardante i licenziamenti collettivi, nel punto in cui definisce l'esclusione dei dirigenti dalle procedure di mobilità.

In questo modo, infatti, l'Italia si è posta in contrasto con la direttiva europea 98/59, in base alla quale le procedure sui licenziamenti collettivi devono essere applicate indistintamente a tutti i lavoratori, ad eccezione dei contratti a tempo determinato, dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni e degli equipaggi di navi.

La definizione di "lavoratore" soggetto a norme comunitarie deve essere definita secondo criteri comuni a tutti i singoli ordinamenti.

La Corte ha stabilito che la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza dell'articolo 1, paragrafi 1 e 2, della citata direttiva, concludendo così un procedimento promosso dalla Commissione europea.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Transizione 5.0, pubblicato il decreto con scadenze, divieto di cumulo e nuove aree idonee

24/11/2025

Affitti brevi: identificazione de visu anche via video, no al self check-in

24/11/2025

Sì alla ricongiunzione contributiva da e verso la Gestione separata INPS

24/11/2025

Codice incentivi: parità di accesso per i lavoratori autonomi

24/11/2025

Edilizia, riduzione contributiva 2025: domande entro il 15 marzo 2026

24/11/2025

Prestazione Universale: contratti di lavoro intestati a soggetti diversi dal beneficiario

24/11/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy