Appalti, è abuso d'ufficio non controllare le carte

Pubblicato il 29 agosto 2008
Con sentenza 33860 del 25 agosto 2008, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Procura calabrese contro la decisione, del Gup del Tribunale di Locri, di non luogo a procedere nei confronti di un funzionario comunale che non si era accertato della regolarità della documentazione presentata dall'azienda vincitrice di un appalto pubblico. Secondo il Gup, l'obbligo di specie non era previsto dalle disposizioni del capitolato, la cui violazione, solamente, avrebbe dato luogo all'integrazione degli estremi del reato di abuso d'ufficio. Per i giudici di legittimità, tuttavia, la decisione impugnata non ha tenuto conto che la norma del capitolato è una disposizione ricognitiva di un obbligo di carattere generale e non può ritenersi esaustiva di tutte le regole guida dell'appalto. La Cassazione ha dato, quindi, un'interpretazione estensiva del reato di abuso di ufficio, ritenendo rilevante, al fine della configurazione della fattispecie criminosa, anche il tacere le irregolarità della documentazione presentata dalle aziende vincitrici di appalti.
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