Appalti pubblici: costi di manodopera e sicurezza indicati da tutti i concorrenti

Pubblicato il 19 giugno 2025

Illegittimità costituzionale della norma provinciale di Bolzano sugli appalti pubblici: i costi della manodopera e della sicurezza devono essere dichiarati da tutti i concorrenti.

Con la sentenza n. 80 del 19 giugno 2025, la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 22, comma 13, della Legge della Provincia di Bolzano n. 2 del 2024.

La disposizione, impugnata dal Presidente del Consiglio dei ministri, prevedeva che, nelle procedure di gara, la stazione appaltante richiedesse l’indicazione del costo della manodopera e degli oneri aziendali relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro solo al concorrente primo in graduatoria.

La Consulta ha ritenuto tale norma incompatibile con le disposizioni del Codice dei contratti pubblici.

Codice dei contratti pubblici e principio di parità di trattamento

Secondo il Codice dei contratti pubblici (art. 108, comma 9), infatti, tutti i concorrenti devono indicare i costi della manodopera e della sicurezza all’interno della propria offerta, pena l’esclusione dalla gara.

Inoltre, la stazione appaltante deve verificare, prima dell’aggiudicazione, la congruità di tali costi in tutte le offerte, anche nel caso in cui queste risultino anormalmente basse (art. 110, comma 1).

La Corte ha osservato che la norma provinciale in esame, richiedendo l'indicazione dei costi solo al primo classificato, non rispetta questo principio di trasparenza e non consente una verifica adeguata dei costi.

La normativa statale, infatti, prevede che la dichiarazione di tali costi da parte di tutti i concorrenti sia necessaria per una corretta valutazione delle offerte e per il rispetto delle normative in materia di sicurezza sul lavoro.

Trasparenza nelle procedure di gara e tutela della concorrenza

La Consulta ha precisato che le disposizioni che regolano le procedure di affidamento degli appalti pubblici rientrano nell’ambito della tutela della concorrenza, un principio che deve essere uniformemente applicato su tutto il territorio nazionale.

Le disposizioni statali, infatti, mirano a garantire la parità di trattamento tra tutti i concorrenti e la trasparenza nelle gare pubbliche.

In questo contesto, la norma provinciale che differenziava i concorrenti in base alla loro posizione in graduatoria ha superato i limiti delle competenze legislative previste dallo Statuto speciale per la Provincia di Bolzano.

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