Con lo studio n. 588-2016/C del 2017, il Consiglio nazionale del Notariato si è occupato dei profili di interesse notarile della “Nuova disciplina dell’appalto pubblico dopo il correttivo”.
L’elaborato, approvato dalla Commissione studi pubblicistici lo scorso 25 maggio 2017, prende le mosse dai recenti interventi in materia di appalto pubblico, contenute nel Decreto legislativo n. 50/2016 e, soprattutto, nel Decreto legislativo, cosiddetto “correttivo” n. 56/2017. E’ quest’ultimo – si legge nelle premesse dello Studio - ad aver modellato, anche in maniera incisiva, l’impianto delineato dal legislatore del 2016.
Nel sostanzioso articolato vengono specificamente analizzati i contratti pubblici, le relative tipologie e gli atti attuativi.
Un particolare approfondimento viene, quindi, dedicato alla disciplina relativa allo svolgimento delle procedure di appalto e a quella sulla stipula del contratto nonché sulle vicende ad essa successive.
Per finire, un apposito capitolo è dedicato alla forma del contratto e all’atto pubblico informatico, partendo dalla premessa secondo cui tutti i contratti stipulati dalla pubblica amministrazione, anche quando quest’ultima agisce iure privatorum, richiedono inderogabilmente la forma scritta ad substantiam (Corte di Cassazione n. 19206/2009).
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