Associazione transnazionale se è coinvolto un gruppo criminale estero

Pubblicato il 21 gennaio 2015 Con sentenza n. 2458 depositata il 20 gennaio 2015, la Corte di cassazione ha confermato la decisione con cui il Tribunale di Milano aveva ritenuto legittima la misura della custodia cautelare in carcere emessa a carico di un soggetto nell'ambito di un'indagine per associazione per delinquere finalizzata, tra l'altro, anche all'emissione e all'utilizzazione di una falsa fatturazione.
 
All'imputato, in particolare, era stato addebitato di aver posto in essere un reato transnazionale ai sensi dell'articolo 3 della Legge n. 146/2006, in virtù del coinvolgimento di un gruppo criminale organizzato operante all'estero.

A detta specifica statuizione, il medesimo si era, tuttavia, opposto dinanzi alla Cassazione asserendo che il Tribunale non era stato in grado di indicare il nucleo del cosiddetto gruppo organizzato operante all'estero, da non identificare con il gruppo associativo operante nel territorio nazionale.

Doglianza, questa, ritenuta priva di pregio dalla Suprema corte secondo la quale la immedesimazione delle due strutture organizzative è sì incompatibile con l'esistenza dell'apporto causale esterno all'associazione ma dà comunque luogo al carattere transnazionale dell'associazione medesima ai sensi della Legge n. 146/2006, articolo 3.

Per la Cassazione, infatti, una associazione per delinquere ha il carattere transnazionale quando nella stessa sia coinvolto un gruppo criminale organizzato e ricorra una delle ipotesi indicate nell'ultimo periodo del citato articolo.

E nel caso in esame – continuano i giudici di legittimità - era indubitabile che il delitto di associazione avesse assunto il carattere della transnazionalità proprio in considerazione del coinvolgimento del gruppo criminale operante all'estero.

Ed infatti, le evidenze documentali ed una loro logica e coerente lettura, consentivano di ritenere che nella costituzione e nel mantenimento in vita della associazione fosse stato coinvolto un gruppo criminale costituito da soggetti almeno in parte diversi rispetto agli associati dell'organizzazione operante in Italia.
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