Avvocato generale: Ok alle tariffe massime degli avvocati italiani

Pubblicato il 07 luglio 2010
Secondo l'Avvocato generale della Corte di giustizia – causa C-565/08, conclusioni del 6 luglio 2010 – in Italia, le tariffe massime per gli avvocati non sarebbero inderogabili, permanendo la possibilità che, ai sensi di quanto disposto dal Codice civile, in presenza di un patto scritto avvocato – cliente, vengano previsti onorari più alti. Per quel che concerne, poi, le tariffe minime di onorario, il relativo divieto esplicito è stato eliminato dal Decreto legge Bersani del 2006. 

Alla luce di queste considerazioni, l'Avvocato generale ha aderito alle ragioni del nostro Paese nella causa sulla questione delle tariffe massime obbligatorie degli avvocati italiani, proponendo alla Corte di giustizia Ue di respingere il ricorso con cui la Commissione Ue, a seguito di una serie di diffide inviate all'Italia sulle attività stragiudiziali e sui tariffari giudiziali, aveva lamentato l'esistenza di tariffe massime inderogabili e, dunque, una violazione dei principi comunitari di libertà di stabilimento e di prestazione di servizi.
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