Bloccati i pignoramenti di stipendi e pensioni per chi ha sul conto meno di 5mila euro

Pubblicato il 23 aprile 2013 Il 22 aprile 2013 Equitalia ha emanato una nota interna della divisione Riscossione, rivolta agli amministratori delegati e ai direttori generali dei propri uffici, per avvertire che con effetto immediato sono bloccate tutte le azioni di recupero sui conti correnti di lavoratori dipendenti e pensionati che hanno debiti con il Fisco.

In particolare, la nota operativa interrompe tutti i pignoramenti dei conti correnti di Istituti di credito/Poste su cui affluiscono gli stipendi e le pensioni in attesa di ulteriori approfondimenti che si renderanno necessari per illustrare come portare avanti tale meccanismo. In più specifica che il Fisco potrà attivare tali azioni solo dopo che sia stato effettuato il pignoramento presso il datore di lavoro o l’ente pensionistico e che, in ragione delle trattenute accreditate, il reddito da stipendio o pensione risulti pari o superiore a 5mila euro mensili.

L’intervento di Equitalia si è reso necessario per colmare il vuoto normativo in materia, con il fine specifico di proteggere le classi più deboli di contribuenti ipotizzando, così, una procedura scaglionata in due fasi per poter realizzare pignoramenti presso i depositi di dipendenti/pensionati che sul proprio conto corrente abbiano una liquidità corrispondente a poco più dell’accredito dello stipendio.
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